NUOVA GIUNTA CONI, QUANTI CANDIDATI...
Giunta Coni, che passioni! Soprattutto quella di esserci, che sta spingendo un numero esagerato di presidenti e dirigenti a candidarsi al seguito della scontata riconferma(11 maggio) di Malagò. Di solito quando c’è un solo candidato presidente la «squadra» per il nuovo quadriennio è preconfezionata. Stavolta invece, sul fronte presidenti di federazione/dirigenti( 7 posti in palio, non più di 5 riservati ai presidenti) sembra proprio di assistere a un superdemocratico liberatutti che autorizza chiunque a farsi avanti. Quando alla chiusura delle candidature mancano ancora sei giorni e sono maggiori le possibilità di ulteriori iscrizioni che di forfait, oltre quello benemerito di Buonfiglio (grazie Malagò), i candidati presidenti/dirigenti sono 14 (come nel 2013 ma lì c’era il match Malagò-Pagnozzi), 9 presidenti e 5 dirigenti. Presidenti: almeno quattro tra Chimenti e Di Rocco (i due che già sono in Giunta), Binaghi, Roda, Rossi, Matteoli, Aracu, Giomi, e Ravà ci resteranno male. Dirigenti: Ricci Bitti, Magri, Fraccari, Di Mauro (sì, quello commissariato all’Hockey e poi battuto da Mignardi)e Anesi che in Giunta c’è già. Per Binaghi e Ricci Bitti c’è da scalare la montagna di una eventuale doppia presenza del tennis: ci penserà Malagò?
Sfoglia la margherita il calcio, che perderà in Giunta Abete. Tavecchio ha rigettato le lusinghe di Malagò dando però via libera all’eventuale candidatura di Sibilia, il neopresidente dei Dilettanti e neovice vicario Figc che sembra avere una gran fretta (forse troppa) di salire sempre più in alto. Sibilia può candidarsi in quota dirigenti, ma la concorrenza è forte, o per l’unico posto in Giunta riservato ai regionali, quale presidente uscente del Coni Campania, che però vorrebbe dire sottrarlo a chi oggi sarebbe più legittimato di lui a ricoprirlo. Vedremo. Al calcio, che stando in Giunta ha rimediato solo tagli, conviene forse saltare un giro. Da evitare, stante la popolarità che gode presso presidenti di consumata esperienza tipo Petrucci, il rischio di uno schiaffo nell’urna.
A proposito di Petrucci, non si candida ma agisce: pro Binaghi e Di Rocco per la Giunta, dopo avere piazzato in Consiglio Nazionale la «sua» Raffaella Masciadri (capitano dell’Italia del basket femminile), la più votata dagli atleti, dove più del calcio la sberla l’ha presa l’Associazione calciatori, col generoso Tommasi che a incassarla ha lasciato lì il povero Perrotta. Quanto alla Giunta, i giochi per tecnici (un posto) e atleti (due posti, divisi per sesso) sono almeno lì già fatti, con le conferme della Turisini e della Sensini, e una new entry di peso: Cammarelle.