La Gazzetta dello Sport

Solito Zeman: «Io nemico solo di chi imbroglia»

Il tecnico del Pescara sulla storica rivale «Non ce l’ho con la Juventus, ma le carte parlano chiaro. Ora loro sono un modello»

- Orlando D’Angelo PESCARA

Dai dubbi sui muscoli di Del Piero e Vialli, alle schermagli­e infinite con Moggi, padre e figlio. Sono quasi vent’anni che Zeman e la Juventus sono ai ferri corti. «Io nemico della Juventus? No, sono nemico di quelli che imbroglian­o. Penso che se si vanno a leggere le carte in procura, la gente se ne rende conto, pure quelli della Juve». Eccolo qui il nuovo pensiero del boemo. La sfida infinita ai bianconeri tor- na questo pomeriggio all’Adriatico. A quasi 70 anni, l’allenatore del Pescara avrà un’altra chance per misurarsi con l’eterna avversaria di duelli più mediatici che tecnici. E proverà a fare uno scherzo alla capolista da ultimo della classe: «Questa non è mai una partita come le altre, perché la Juve è la più forte di tutte in Italia. Per questo fa piacere sempre incontrarl­a», dice. Che idea si è fatto delle recenti prestazion­i dei bianconeri? «Mi ha impression­ato la prima mezzora contro il Barça, non è facile schiacciar­li in quel modo. Il calcio italiano destinato a stare ancora a lungo dietro di loro? Le altre possono prendere esempio, anche se non potranno prendere mai giocatori da cento milioni. Sono un modello prima di tutto dal punto di vista organizzat­ivo». I biancazzur­ri oggi avranno l’arduo compito di provare a fermare Dybala e compagni. «Come si fermano? È difficile per tutti, figuriamoc­i per noi. Ma la partita contro la Juve richiama la concentraz­ione e la voglia di dimostrare qualcosa. Cercheremo di fermarli, da qualche parte…».

APPUNTI A PECHINO Il Pescara guarda il Crotone, capace di riaprire la lotta salvezza, e un po’ rosica. I biancazzur­ri avrebbero potuto essere lì vicino al quartultim­o posto, ma a Empoli hanno gettato via le ultime chance. «Proviamo ancora a fare come il Crotone, anche se ci aspettano due partite non semplici». È una vigilia piena di spunti e di confronti per il tecnico di Praga. Come quello con il collega Allegri, grande ex di questa sfida: «Allegri riesce a sfruttare il grande potenziale che ha a disposizio­ne, riesce a gestirlo bene, anche a seconda delle partite. Più gestore che insegnante? È difficile insegnare a Higuain come si tira in porta…», strappa altri sorrisi Zeman in sala stampa al Poggio. Sempre sulla diatriba tra Allegri e i suoi critici, legata all’eterno scontro tra chi preferisce i risultati e chi il bel gioco, l’allenatore del Pescara aggiunge: «Il calcio dovrebbe essere uno spettacolo, proprio come il circo. E chi lo fa bene può vincere anche facendo spettacolo». Intanto a Milano si gioca il derby in salsa cinese: «Il calcio è cambiato, ci vogliono tanti soldi per prendere giocatori importanti. Ma non so se bastano i soldi… Il calcio inglese, ad esempio, è il più ricco, ma alla fine non vince nulla. I soldi senza organizzaz­ione non bastano per vincere. La Juve ha i soldi e una grande organizzaz­ione… » . A Pechino e dintorni prendano appunti.

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Zdenek Zeman, 69 anni: aveva allenato il Pescara nel 2011-12

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