Barça arrogante: «Sarà più facile che contro il Psg»
Luis Enrique: «All’andata non ho sbagliato nulla. La Juve prende pochi gol? Ma concede tante chance»
Luis Enrique forse prenderebbe volentieri a prestito il titolo dell’opera di John Reed modificandola in «I nove giorni che sconvolsero il mondo». Questo, almeno, lui si augura. Nove, da oggi, sono i giorni nei quali Lucho e il Barça si giocano la stagione: stasera in Liga contro la Real Sociedad dell’ex Eusebio Sacristan, poi il ritorno mercoledì in Champions League contro la Juventus al Camp Nou e domenica 23 infine al Bernabeu il Clasico. Nove giorni per risalire la china e sconvolgere il mondo del calcio. Come fatto già contro il Psg.
SUERTE «Credo che sia anche più facile che contro il Psg», ha detto ieri in conferenza stampa un fiducioso Luis Enrique. Partiva, ovvio, dal dato numerico; rimontare uno 0-3 è meglio che farlo da uno 0-4. Ma ha aggiunto: «Possiamo ribaltare la situazione. Non mi pento di quello che ho detto - riferendosi alle dichiarazioni pessimiste dopo il match con la Juve allo Stadium di Torino -. Ma le cose cambiano. Sì, la Juve non incassa molti gol (soltanto 2 in 9 match di Champions, ndr) ma concede molte occasioni, e ci prenderemo i rischi necessari sperando in una congiuntura astrale favorevole. A Torino siamo stati sfortunati, perché abbiamo avuto delle occasioni, e loro hanno approfittato di un nostro brutto primo tempo in difesa e in attacco. Tatticamente non ho sbagliato niente contro la Juventus. Ma è evidente che sono il massimo responsabile di tutto quello che di brutto sta passando la squadra. Però non ci arrenderemo».
21 ANNI DI TRIONFI Intanto al Camp Nou arriva la Real Sociedad, sesta in classifica e in lotta per la zona europea. Real che, per fortuna del Barça, fuori casa non è terribile come a San Sebastian. Ad Anoeta in Liga infatti i blaugrana non passano dal 2007; ma in casa non perdono contro i baschi dal 1991 e vincono ininterrottamente dal 1996. E la Real in più non avrà per infortunio il laterale destro Alvaro Odriozola, la rivelazione del team donostiarra quest’anno.
NO NEY Però al Barça oggi mancheranno (oltre a Rafinha e Aleix Vidal infortunati) Neymar, squalificato 3 t u rni dopo l’espulsione e la sconfitta col Malaga, e molto probabilmente Masch er a n o , che ieri non si è allenato per dolori al gemello della gamba sinistra. Proprio due dei tre «rei» secondo la televisione catalana TV3, che ha raccontato di una strigliata di Lucho ai due più Piqué dopo il match contro la Juve, contestando loro alcuni movimenti in campo. Torna intanto in gruppo il turco Arda Turan, e Luis Enrique, con la coperta corta, ha convocato anche i giovani Marlon, Aleñá e Carbonell. Deve recuperare 3 punti al Real Madrid, che ha sempre una gara in meno (contro il «suo» Celta), e sa che «le nostre possibilità di vincere la Liga passano dal match di domani. Ci servono questi punti come iniezione morale oltre che per continuare a lottare». Pure Sergi Roberto e Jordi Alba sono in allarme: se beccano un giallo con la Real si perderanno il Real.
DICE XAVI Intanto a goal.com è tornato a parlare un grande ex: Xavi Hernandez, ora in forza all’Al Sadd qatariota. E ha detto una grande verità, che i dirigenti catalani preferirebbero non sentire: «Io riprenderei subito Dani Alves, il miglior laterale destro al mondo; al Barça manca tantissimo». Poi ha mollato lì qualche consiglio per gli acquisti: «Verratti sarebbe perfetto per il Barcellona, assomiglia molto a me come tipo di calciatore. E Dybala sarebbe un’ottima opzione per il Barça del futuro». Magari a Torino non saranno d’accordo, ma certo non è l’attacco adesso il problema numero uno dei blaugrana.