Colbrelli, Gasparotto, Felline Le Ardenne chiamano l’Italia
La «Classica Italia» entra nella Settimana Santa del ciclismo. La Classica Italia è quella che da Harelbeke in poi è sempre riuscita a piazzare un azzurro nella top 10 delle corse «su» al Nord, fino al quinto posto di Moscon alla Roubaix. Ora lo scenario cambia: da muri e pietre, si passa alle côtes delle Ardenne. Il Trittico si apre domani in Olanda con l’Amstel Gold Race; mercoledì tocca alla Freccia Vallone, domenica 23 alla Liegi, ultimo Monumento di primavera. Si arriva con molti sorrisi e qualche legittima ambizione su un terreno che recentemente ha dato più gioie agli azzurri rispetto al pavé: dal 2000, le tre classiche hanno portato in dote 39 podi con 15 vittorie. Stavolta il nome caldo è quello di Sonny Colbrelli. Il bresciano della Bahrain-Merida mercoledì si è preso di prepotenza la Freccia del Brabante, raffinato antipasto dell’Amstel di Pasqua. L’anno scorso fu 3° in cima al Cauberg. A vincere — per la seconda volta dopo il 2012 — fu Enrico Gasparotto, che quest’anno è l’altro asso nel mazzo Bahrain. Le Ardenne chiamano anche Fabio Felline, dopo il serio incidente dell’anno scorso proprio all’Amstel, oltre a Diego Ulissi, 7° in Olanda e 8° alla Freccia Vallone nel 2016.
FINALE Va ricordato che il finale dell’Amstel è stato stravolto. Il Cauberg, tradizionale punto decisivo, verrà affrontato quando mancheranno ancora 19 km, due côtes (delle 35 totali) e molta pianura. Valverde, che qui non ha mai vinto, ha storto il naso: «Meno adatto alle mie caratteristiche». Tra i big, anche Gilbert (in caccia del poker), Van Avermaet, Kwiatkowski, Matthews, Wellens e Rui Costa. Niente Ardenne invece per Alaphilippe (problemi al ginocchio) e Poels, 1° nella Liegi 2016.