La Gazzetta dello Sport

Avvertimen­to Max «Basta entusiasmo Da bravi si diventa subito somari...»

- INVIATA A VINOVO (TORINO) f.d.v. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’allenatore frena l’euforia: «Serve equilibrio e la testa giusta» Buffon: «Pure se vinco non smetto»

La conferenza stampa pre Pescara è l’occasione per un tuffo nel passato: 30 maggio 1993, Pescara-Juve 5-1, Massimilia­no Allegri segnò alla Signora che aveva appena vinto la Coppa Uefa e la riportò sulla terra. «Fu una partita strana – racconta adesso – faceva molto caldo, noi eravamo già retrocessi ma giocavamo ancora discretame­nte bene. Quando trovi quelle squadre senza più pensieri, senza pressioni del risultato, se non le affronti nel modo giusto hai tutto da perdere. Ecco perché bisogna fare bene». Morale della favola: occhio alla trappola Pescara, i 6 punti sulla Roma sono un tesoretto che non va dilapidato. «Dovremo esserci con la testa, perché la gara più importante è sempre la successiva. Il Pescara sta bene, corre e gioca per dare schiaffi all’avversario: non è una squadra che subisce, e noi dovremo essere molto bravi».

TECNICA ED EQUILIBRIO Il turnover è inevitabil­e, ma quello che non deve cambiare è l’atteggiame­nto: «A maggior ragione se ci saranno molti cambi, come è successo anche nelle ultime partite, bisogna ottenere il risultato. Serve la partita giusta, ci vorrà tecnica perché farà caldo. Giocare alle 15 per noi che non siamo abituati diventa un altro sport». Con il Barça invece si tornerà all’orario serale, ma Allegri non vuole sentir parlare di qualificaz­ione già in tasca: « C’è ancora il ritorno, bisognerà fare ancora meglio. È un risultato importante ma non definitivo, quindi bisogna rimettersi con i piedi per terra, i ragazzi l’hanno capito subito: l’entusiasmo è normale ma non deve diventare esaltazion­e, perché nel calcio fai presto a passare dal più bravo del mondo al più somaro. Ci vuole equilibrio». A Pescara non ci sarà Buffon, che ieri ha parlato a Fantadeeja­y su Radio Deejay: «Non smetto neanche se vinco la Champions – ha detto –, voglio giocare il sesto Mondiale per merito. In Champions non ci sentiamo forti come le altre big, ma sappiamo di poterle battere. Io sono sempre scontento, voglio sempre di più: ho fatto molti errori e potevo fare meglio. Su Iniesta mi sono salvato col mestiere».

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