Patrik, attaccante ma anche trequartista Voleva emulare Ibra e un po’ gli somiglia
La giovane punta impressiona per vastità di repertorio: segna in tutti i modi e ha allargato il raggio d’azione
Il punto d’arrivo è anche il termine di paragone probabilmente più calzante: già questo dice molto sulla crescita di Patrik Schick. Un po’ di tempo fa il giovane attaccante disse che il suo idolo era Zlatan Ibrahimovic e che un giorno gli sarebbe piaciuto emularlo. Quando pronunciò quella frase, Schick era un promettente giocatore del Bohemians e dell’Under 21 della Repubblica Ceca. Adesso, verso la fine della sua prima stagione italiana, si può dire che della lunghissima strada da compiere per riuscire a emulare Ibra l’attaccante della Sampdoria ha percorso solo qualche chilometro, ma l’ha fatto con tale eleganza, qualità e personalità da far venire in mente proprio Zlatan nell’immancabile giochino dei paragoni. Schick, in effetti, è abbastanza atipico perché pur essendo alto è anche molto tecnico. Si affida alla potenza almeno quanto alla destrezza. È un attaccante moderno, nel senso che può fare la prima punta ma anche la seconda. Nonostante la giovane età ha già fatto intravedere un potenziale importante: il tempo darà l’esatta percezione del suo valore, ma non è un caso e nemmeno un’esagerazione che sia stato accostato a Ibra e ad altri due giocatori di grande qualità, seppure con caratteristiche diverse e di epoche differenti. A inizio carriera Schick era stato paragonato a Edin Dzeko, centravanti grosso e tecnico, bravo in area e a dialogare con i compagni. Nella sua evoluzione tecnica, Patrik si è un po’ allontanato da Dzeko: è diventato più mobile, ancora più partecipe alla manovra e più bravo ad allargarsi sulle fasce e a saltare in dribbling gli avversari. Non a caso in estate Giampaolo lo provò anche da trequartista: segnale che i piedi sono dolci e le gambe rapide, nonostante l’altezza. E infatti il gol di domenica scorsa al Crotone ha ricordato, per movenze e classe pura, alcune giocate di Dennis Bergkamp.
PRONTO PER LE GRANDI Proprio guardando i gol realizzati da Schick in questa stagione, ci si accorge della vastità del repertorio: ha segnato di potenza e da opportunista, da fuori area e nell’area piccola, da centravanti o arrivando da dietro come un trequartista, in contropiede in spazi larghi o dribblando nel breve. È naturale, quindi, che Patrik sia sul mercato: resta da capire dove potrà andare. Correndo in senso contrario, ossia provando a ipotizzare dove avrebbe potuto giocare nella stagione che sta per concludersi, sarebbe stato un ottimo vice-Dybala per la Juve, un’alternativa a Candreva e Perisic nel tridente dell’Inter, sarebbe stato il centravanti ideale per il gioco di Montella, mentre nella Roma avrebbe potuto prendere il posto di Dzeko o di uno dei suoi scudieri e nel Napoli avrebbe rappresentato un’opzione importante per Sarri. In estate vedremo chi davvero crederà nei mezzi di Schick, chi deciderà di investire nel ragazzo che sognava di emulare Ibra e per adesso si può accontentare di assomigliargli almeno un po’.