Avanti per Pellegrini. De Sciglio stop: non rinnoverà
Contatti post closing per il mediano del Sassuolo. Domani Mirabelli vedrà gli agenti di Mattia: l’addio è vicino
Pellegrini era un giovanissimo, inteso come uno dei giocatori della squadra Giovanissimi della Roma. Anche Montella era agli esordi, tanto che prima di diventare allenatore dei grandi, la Roma gli dette l’occasione di mettersi in mostra con i ragazzi. Vincenzo, ora al Milan, lo ricorda benissimo: Pellegrini aveva un gran fi- sico, che i predecessori avevano ritenuto utilissimo sfruttare in area di rigore avversaria, da centravanti: per Montella lo sarebbe stato ancora di più in mezzo al campo, e in mediana il giocatore ha finito per costruirsi la carriera. Uno dei talenti che Montella ha valorizzato, con indici in realtà molto precisi: quando la Roma ha ceduto Pellegrini al Sassuolo, estate 2015, ha preteso anche una clausola di riacquisto da 11 milioni, vincolata però alla volon- tà del giocatore. Secondo frame: Montella è alla guida della Samp e sbanda in casa contro il Sassuolo, dicembre 2015: va sotto di tre gol e il terzo è dell’ex allievo Pellegrini, che «ricambia» le attenzioni del maestro con il primo gol in Serie A. La terza scena, molto più recente, vede Montella nel ruolo attuale, quello di allenatore rossonero, e Pellegrini in quello di obiettivo del mercato milanista. La novità: i contatti tra Mirabelli e l’entourage, necessariamente limitati a qualche chiacchiera generica prima del closing, sono ora diventati concreti. Il Milan, puntando Pellegrini, punta anche a sorpassare la concorrenza di Inter e Juve, sempre vigile sul potenziale espresso dal campionato. Più che un diritto contrattuale è un feeling a confortare i rossoneri: Pellegrini gradirebbe ritrovare il vecchio maestro e Montella ovviamente ricambia la stima.
DE SCIGLIO VIA Ancora più immediata è la questione De Sciglio: se per Pellegrini si può aspettare ancora qualche settimana, per Mattia è ormai questione di giorni. I nuovi manager sportivi milanisti incontreranno domani i rappresentanti del terzino, attuale capitano rossonero. Il week-end di De Sciglio non è stato positivo: con la squadra ha perso dall’Empoli e in personalissima aggiunta ha sommato i fischi di San Siro, esperimento che secondo chi sta intorno al giocatore poteva essere evitato. Poi l’aggressione all’auto che, sempre per chi ha a cuore Mattia, non sarebbe stata «condannata» a dovere dalla società. Motivi che si aggiungono ad altri, più profondi e decisamente più legati all’aspetto professionale: De Sciglio avrebbe ormai scelto di non rinnovare con il club in cui è cresciuto, magari attratto dalla prospettiva Juve o dall’estero. Questo è quanto verrà esposto nel prossimo vertice con il d.s. Mirabelli, in cui, più che parlare di rinnovo, probabilmente si pianificherà l’addio.