La Gazzetta dello Sport

«Verona resisti! Questo vantaggio può bastare per tornare in A»

Gli ultimi 360’ per il duello con il Frosinone Quattro ex giocano la volata tra ricordi e consigli

- Matteo Fontana VERONA

Fabio Pecchia non vuole sentire parlare di tabelle. I calcoli sono tranelli pericolosi, arrivati a questa fase della stagione. Il turno di martedì del campionato di Serie B, tuttavia, ha segnato perlomeno due verdetti poco meno che definitivi: alla Spal manca soltanto il conforto della matematica per dirsi in A, l’altro posto sarà un duello tra Verona e Frosinone. Hellas con 66 punti, uno in più della squadra di Pasquale Marino, e con il vantaggio degli scontri diretti favorevoli (vittoria per 2-0 all’andata, sconfitta per 1-0 al ritorno). Gap millimetri­co, eppure significat­ivo. A evidenziar­lorlo è Ezio Rossi, che in carriera, prima come giocatore e poi daa al-allenatore, si è specializz­atoto in promozioni: «In totale nee ho conquistat­e dieci – dice lui,, che in A con il Verona ci andòò nel 1990-91 e ora è il tecnicoo del Casale, in D –. Ovvio che l’equiequili­brio sia enorme, per questauest­a volata a due. Proprio per que-que- sto il sottile margine di cui fruisce l’Hellas ha un rilievo che non deve essere sottovalut­ato. Il Verona ha in Pazzini l’uomo determinan­te. I suoi gol possono trascinare alla promozione e sono necessari per rispondere a quelli che, per il Frosinone, hanno nel carniere sia Dionisi che Ciofani».

A SPECCHIO Si chiude il 19 maggio:«Sono due tragitti speculari. Entrambe sfideranno formazioni in lotta per aggiudicar­si un posto ai playoff e, in egual misura, altre che sono impegnate nella corsa per evitare la retrocessi­one», commenta Roberto Tricella, al Verona dal 1979 al 1987, libero e capitano nell’annata leggendari­a dello scudetto e, anche lui, promosso in A con l’Hellas, nel 1981-82: «Due stagioni prima – ricorda – arrivammo in primavera in corsa per salire. Sbagliammo negli scontri diretti e non ce la facemmo. Andò all’opposto, invece, proprio nel 1982, nel primo campionato con Osvaldo Bagnoli in panchina. Oggi come allora, non si può più sbagliare. Il leggero vantaggio è un tesoro prezioso, ma non ci si può fare molto conto. Bisogna mantenere calma e freddezza».

TESTA Con Tricella, nella stagione della promozione in A, c’era anche, in attacco, Mauro Gibellini, che del Verona è stato poi per due volte d.s. e che sottolinea: «Per spuntarla sul Frosinone si dovrà essere forti nella testa. Adesso le riserve di energia fisiche sono meno sostanzios­e. Per questo bne ha fatto Pecchia a gestire i cambi con il Perugia dando respiro soprattutt­o a Pazzini.

PLAYOFF A RI

SCHIO In Serie A col Verona, nel 1998-199, c’è andato Gianluca Falsini, terzino sinistro da calciatore­ci e adesso allenatore­alle dell’Underder 161 dell’Empoli: «Sia il VeronaVe che il Frosinonen­one avrannoavr­ann da affrontare partite impegnativ­eimpeg e per nullala scontate. Attenzione alla possibilit­à dell’annullamen­tode dei playoff: se là in alto dovesseros­ero correre vveloci gli spareggigi potrebbero saltare sul serio,rio, seppure l’ipotesi sia, al momento, pocopo probabile. Intanto,tanto, dalla sua, l’Hellas ha quell’aiuto, pper quanto minimo,mo, che gli è rriconosci­uto dallala classifica. UnU punto soltantoto che, però, potrebbe essere davvero decdecisiv­o».

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LAPRESSE Davide Luppi detto il Pirata, 26 anni, esulta dopo il gol al Perugia, inseguito da Mattia Valoti, 23. A destra, Fabio Pecchia, 43
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