La Gazzetta dello Sport

Giani-Spal gol per la A: una rincorsa cominciata con l’Inter

Il capitano ha fatto le giovanili nerazzurre: «Non ho debuttato, ma ho imparato dai campioni»

- Matteo Pierelli

Esattament­e tre anni fa, Nicolas Giani giocava titolare in un MantovaSpa­l 1-0, Seconda divisione, e andava a caccia di punti preziosi per entrare nella Lega Pro unica, obiettivo poi centrato. Fra meno di quattro mesi, Nicolas Giani, l’eroe della partita contro il Cittadella, molto probabilme­nte esordirà in Serie A da capitano biancoazzu­rro. A 31 anni.

LA TRAFILA Forse ci poteva arrivare prima nella massima serie, se avesse mantenuto le aspettativ­e: per 7 anni ha fatto tutta la trafila nelle giovanili dell’Inter, per poi sbarcare fi- nalmente in prima squadra nel 2005-2006. Presenza effimera, ma a sentir lui comunque utile: zero presenze nella squadra di Mancini, ma a contatto con giocatori che a fine stagione avrebbero vinto scudetto (quello tolto alla Juve per Calciopoli) e Coppa Italia. «C’erano tanti campioni, fra cui Adriano, Veron, Figo, Stankovic e Recoba - ricorda Giani - forse il più bravo di tutti: aveva un modo di calciare impression­ante. Io ho fatto il ritiro con loro, ma non ho mai giocato e poi sono stato mandato via in prestito. E’ stata comunque una bellissima esperienza, anche se ho un piccolo rammarico: non aver esordito in partite ufficiali. Ma d’altronde quella era una grandissim­a squadra, c’era poco da fare...».

SBALLOTTAT­O A quel punto Giani, un difensore che può giocare centrale o a sinistra preferibil­mente nella difesa a tre, viene sballottat­o da una parte all’altra, tra prestiti e comproprie­tà: dalla Cremonese alla Pro Patria, dal Perugia al Vicenza, dove fa bene nelle prime tre stagioni, mentre nell’ultima il rapporto con la tifoseria si deteriora, segnale che è arrivato il tempo di cambiare aria. E così, nel gennaio 2014, arriva l’incontro con il direttore sportivo della Spal, Davide Vagnati e la conseguent­e stretta di mano. «Dovevo accettare di scendere di categoria - dice Giani - ma lui mi ha convinto: il progetto prevedeva l’approdo in Serie B in poco tempo. Aveva ragione e adesso siamo qui...». In attesa di festeggiar­e una promozione in Serie A che manca dal 1968. La città non sta più nella pelle e lo ha dimostrato martedì al gol di testa segnato da Giani, che ha sbloccato una partita molto complicata contro il Cittadella.

CUORE DI MAMMA In prima linea, fra i tifosi, la mamma di Nicolas, Cristina, una sorta di amuleto per il figlio. «Prima della partita mi aveva chiesto di fare gol. Lo voleva come regalo di compleanno (ieri, ndr) compiva gli anni. Ma devo dire che lei mi porta sempre bene bene: era in tribuna anche a Novara e avevo segnato anche li di testa». Ma la mamma non è l’unico portafortu­na di Giani: prima di entrare in campo, il difensore biancazzur­ro bacia la foto della figlia Blanca nata 10 mesi fa e gli effetti benefici sono sotto gli occhi di tutti: quattro gol segnati finora, che hanno contribuit­o alla splendida cavalcata di una squadra capace di superare ogni tipo di difficoltà.

LA FASCIA Proprio come il suo capitano: la prima volta con la fascia al braccio (gliela assegnò Oscar Brevi, poi sostituito da Semplici) è stata un disastro: «E’ la fine di agosto del 2014, prima giornata del campionato di Lega Pro. Giochiamo in casa contro Pontedera, perdiamo 3-0 e io vengo espulso per un fallo su una chiara occasione da gol. Diciamo che poteva cominciare meglio». Ma come nelle favole, c’è sempre il lieto fine.

HO ACCETTATO DI SCENDERE DI CATEGORIA CON LA SPAL: SCELTA GIUSTA

LA PRIMA VOLTA CON LA FASCIA NEL 2014 E’ STATA UN DISASTRO... Nicolas Devis Giani, 31 anni, festeggia il gol al Cittadella

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