Seb-Lewis, è sfida a quota 1000
La Ferrari di Vettel e la Mercedes di Hamilton hanno già superato i mille cavalli Miracolo di ingegneria dei piccoli V6 ibridi: più potenti dei V10, consumano meno...
Un gol di Sebastian Vettel in Australia, la risposta di Lewis Hamilton in Cina e il raddoppio del tedesco in Bahrain. Sembra una partita di calcio, quella fra Ferrari e Mercedes. E adesso, alla vigilia del GP di Russia, la palla torna nel campo della squadra di Toto Wolff, chiamata a riportare il risultato in parità per fermare la fuga mondiale della rossa. Le gerarchie, rispetto a un anno fa, sono capovolte. Con i campioni in carica costretti a inseguire. Più che una sorpresa, un vero e proprio miracolo «made» in Maranello. Solo pochi mesi fa il Cavallino era dietro alla Red Bull, oggi si ritrova davanti a tutti, dopo tre GP.
PACCHETTO Da Melbourne a Sakhir, passando per Shanghai, la SF70H che celebra i 70 anni di storia della Ferrari è risultata competitiva ovunque. Circuiti semi-cittadini e piste con lunghi rettilinei, curve lente e veloci, condizioni di asciutto o miste. Merito di un’aerodinamica che funziona, di evoluzioni sfornate a raffica e di una power unit potente quanto quella della rivale d’argento, che conserva un piccolo vantaggio solo in qualifica, quando fa valere l’ormai famoso «bottone magico» (mappatura speciale). In più, la rossa sfrutta le gomme Pirelli meglio di tutti.
CUORE La riscossa della Ferrari comincia dal suo cuore. Quella power unit che all’inizio dell’era turbo-ibrido era stata il punto debole. Nel 2014 le differenze rispetto alla concorrenza erano macroscopiche. Non solo nello sfruttamento del motore elettrico collegato al turbo (Mgu-H), ma anche nelle prestazioni del motore termico principale, storicamente il fiore all’occhiello dell’azienda emiliana. In tre anni la Ferrari ha chiuso il gap con la Merce- des, lavorando su entrambi. Per l’ibrido è stato fondamentale l’arrivo di tecnici (fra i quali Wolf Zimmermann) e informazioni sull’asse Stoccarda-Maranello. Mentre il V6 di 1600 cmc ha beneficiato dei continui progressi nella ricerca, soprattutto sulla combustione.
TETTO Le vetture di oggi sono le più veloci della storia, grazie ai nuovi regolamenti che premiano l’aerodinamica, ma anche fra le più potenti di sempre. E i due team più forti in sostanza sono sullo stesso livello. Fonti accreditate, fra i fornitori, assicurano che nei primi GP sia Mercedes sia Ferrari sono state in grado di raggiungere con le loro power unit una potenza di oltre 1000 cavalli, in certi momenti. L’anno scorso i tedeschi erano già vicini a questa soglia, mentre Ferrari e Renault erano più indietro. Si tratta di un dato pazzesco, considerata la piccola cilindrata delle unità attuali (in pratica quella di una Classe A o di una Giulietta) e soprattutto l’affidabilità che devono garantire. Alla fine degli Anni 80 i motori 4 cilindri turbo di 1500 cmc erano già arrivati a sfondare ampiamente il tetto dei 1000 Cv, ma si trattava di unità che venivano utilizzate solo per pochi minuti nelle qualifiche e poi sostituite. Oggi un propulsore copre la distanza di 4-5 GP, ovvero oltre 4000 km.
SEGRETI Per ottenere certi ri- sultati si sono fatti enormi passi in avanti su tutte le componenti, dai materiali (oggi si usa la fibra di carbonio stampata in 3D anche per alcune parti meccaniche come i pistoni), alle benzine sempre più sofisticate (la lotta fra Shell e Petronas va avanti a colpi di nuovi ritrovati), fino agli impianti di iniezione. Questi ultimi sono basati su iniettori sempre più veloci e capaci di spruzzare la benzina in piccoli «pacchetti» e in modo sempre più preciso all’interno della camera di combustione. Così il motore può «bruciare» la benzina in modo ottimale, garantendo massime prestazioni e minori consumi, quella che si chiama «efficienza». È uno dei segreti di questa F.1, in cui il consumo di carburante per un intero GP è limitato a 105 kg, pari a 142 litri (i V10 di 3000 cmc a inizio Anni 2000 bevevano ben 220 litri a gara). Per lo stesso principio di recente stanno nascendo supercar stradali basate sulla tecnologia ibrida. Come la Ferrari LaFerrari, che vanta 963 Cv grazie a un V12 aspirato di 6,3 litri accoppiato al Kers, oppure la futura Mercedes Amg Project One. La F.1 indica la via da percorrere nei prossimi venti anni.