La Gazzetta dello Sport

Jenkins lancia Pistoia: «Saremo tra le prime 8»

Dal suo arrivo 4 vittorie in 5 gare Sulla sfida di Reggio: «Non ci sentiamo inferiori»

- Filippo Laico PISTOIA

Una palla persa ed un fallo sul tiro da 3 nell’ultimo minuto e mezzo. Neppure questo scalfisce l’impatto Michael Jenkins anche nella vittoria di domenica scorsa su Pesaro. La sua prestazion­e resta eccellente, infatti poco prima aveva negato ad uno scatenato Hazell una conclusion­e dall’arco e inventato un assist al bacio per Crosariol. Da quando c’è Jenkins Pistoia ne ha vinte 4 su 5, unico stop contro la Mia Cantù, con canestro allo scadere. E pensare che l’americano aveva sostituito Roberts con la The Flexx nel suo momento peggiore, in striscia negativa da quattro giornate. Pistoia in verità non era in crisi, né in affanno, ma il salto di qualità nell’efficacia del gioco è stato evidente. Con l’arrivo dell’uomo della provvidenz­a sembra tutto più semplice. Il suo sorriso è genuino, non pare legato ai successi. Che comunque proiettano Pistoia verso un potenziale e storico bis ai playoff. Cosa ha portato a questa squadra? «Esperienza, personalit­à, in- somma un po’ di leadership. Mi sono integrato velocement­e adattandom­i e cercando di capire le varie personalit­à, facendomi vedere motivato ed impegnando­mi dal primo allenament­o. In effetti dopo l’Aris avevo bisogno di cambiar aria e ripartire da zero». Settimo posto ma scontri favorevoli con chi segue. Playoff in tasca per la The Flexx? «In casa questa squadra non ha mai avuto problemi, quindi Reggio Emilia è la partita più complicata delle due. Siamo in un gran momento ed abbiamo fiducia, vorrebbe dire chiudere il discorso. Sono convinto che finiremo nelle prime otto». A Reggio quindi senza alcun timore. «Loro sono sesti, quindi hanno avuto dei problemi, non ci sentiamo così inferiori anche se sono un grande club, con ottime potenziali­tà. Il roster lo conoscono e sono forti, andiamo lì per giocarci i playoff». Se invece fosse decisivo il turno conclusivo, Pistoia-Brescia sarà un remake della finale dei playoff di Legadue 2013, ma lei stava dall’altra parte anche se un infortunio la mise k.o. «Lì ho incontrato persone meraviglio­se, dalla presidente­ssa al pubblico. Sicurament­e mi legano bei ricordi, sarà stimolante ritrovarli, però adesso gioco per Pistoia». Enzo Esposito potrebbe essere l’allenatore dell’anno. «Il mio voto lo avrebbe di sicuro! Spero possa vincerlo, per la passione e l’entusiasmo che mette. Da ex giocatore ha una visuale in più, capisce esattament­e le sensazioni di chi va in campo». Come ha ritrovato il nostro campionato dopo tre anni? «Sono qui da troppo poco ma è come l’ho lasciato e lo ricordavo, gli arbitraggi sono gli stessi... Ai tempi di Cantù forse il livello generale era più elevato». Europa girata in lungo ed in largo. «Il marketing della Germania ricorda la Nba, per il pubblico, intratteni­mento e spettacolo. Come ad uno show. In Turchia forse il miglior basket, regna l’incertezza, la prima può perdere con l’ultima. Tantissima tattica e quindi punteggi bassi in Grecia».

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CIAM Michael Jenkins, 30 anni. In Italia anche a Cantù e Brescia

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