La Gazzetta dello Sport

Montella e il Milan per l’Europa Poi via al rinnovo

Tecnico milanista, a caccia del successo numero 100 in A, non ha mai vinto in campionato contro la Roma

- Marco Pasotto MILANO

Iproblemi negli ultimi tempi sono stati ovviamente ben altri, ma quella casella che continua a restare a due cifre inizia a essere alquanto fastidiosa. Anche perché smuoverla significhe­rebbe fare del bene alla squadra, più che a se stessi. E comunque, come suona bene: 100 vittorie da allenatore in Serie A. Vicenzo Montella le sta inseguendo da tre partite, dopo quel quattro a zero al Palermo che aveva dato l’illusione di un finale di campionato al riparo dalla brutte sorprese. Sarebbe stato bello raggiunger­le nel derby, ma in fondo la stracittad­ina è andata più che bene così. Sono stati Empoli e Crotone ad autorizzar­e brutti pensieri e a inchiodare il tecnico a quel 99 che a casa Milan porta sorrisi soltanto quando lo si associa a Donnarumma.

INCROCI Il calendario, che si diverte spesso a comporre incroci affascinan­ti, mette Montella nelle condizioni di tagliare il traguardo proprio contro il suo passato più importante. Ovvero quello che ( più di) qualcuno è sicuro tornerà ad appartener­gli in futuro. Vincenzo a Roma si è consacrato, ha messo su una casa che tutt’ora lo ospita periodicam­ente e nella sua vita gialloross­a la tripla cifra l’ha raggiunta sia nelle presenze che nei gol. Attenzione però alla Roma affrontata da avversario in panchina, perché qui si fa duretta. Oltre alla maledizion­e della vittoria numero 100, grava un altro tabù: in campionato Vincenzo non ha mai avuto il piacere di un successo. Ne troviamo due in Coppa Italia, con la Fiorentina, ma nessuno in A: l’almanacco dice tre pareggi e sette sconfitte tra Catania, Viola, Samp e Milan.

INDICAZION­I Insomma, per spazzare via tutto ci sono un paio di buone ragioni statistich­e e molte di più in termini societari. Fassone l’altro giorno è stato chiaro su un paio di punti che nelle ultime settimane forse così chiari non sembravano più: il Milan intende andare in Europa League e Montella sarà il nostro allenatore del futuro. Una presa di posizione molto importante soprattutt­o perché il tecnico dopo la sconfitta con l’Empoli era apparso decisament­e nervoso e se l’era presa con l’ambiente e col mercato. Ora viene descritto più sereno, sia per le parole del- l’a.d., sia perché le strategie di rinforzo, dopo i primi giorni di lavoro piuttosto convulsi, stanno iniziando ad acquisire una fisionomia e una gestione più precise. Il Milan e il suo allenatore sono evidenteme­nte attesi dal mese decisivo che darà indicazion­i sulla rosa della prossima stagione e sul futuro del tecnico, il cui rinnovo inizierà a essere affrontato concretame­nte dopo la trasferta di Bergamo. Diciamo che queste prime settimane di nuova gestione, al di là delle dichiarazi­oni di stima e di intenti, sono servite a tecnico e dirigenza per annusarsi un po’ e capire le modalità con cui lavorare insieme. PUNTURA Il resto lo dirà il campo, confidando che l’allenatore stia riuscendo a isolare la squadra anche stavolta, in questo caso dalle tante voci di mercato. E che magari riesca a spiegare ai giocatori che vanno giocati anche i primi tempi. Non esistono altre strategie contro l’amico Spalletti, che Vincenzo punzecchiò prima della sfida di andata («Con lui a Roma avrei meritato di giocare di più, ma l’ho perdonato...») e che ora si augura di superare per battere finalmente i gialloross­i e scrivere quel numero 100 nella casella delle vittorie. Per lui fra le più belle c’è il primo derby (2-0 firmato Totti), un 4-2 in rimonta sulla Juve a Firenze e il 4-3 sul Sassuolo di questa stagione. Domani un successo che profuma d’Europa potrebbe anche cambiare il terzo gradino del podio.

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