Montella e il Milan per l’Europa Poi via al rinnovo
Tecnico milanista, a caccia del successo numero 100 in A, non ha mai vinto in campionato contro la Roma
Iproblemi negli ultimi tempi sono stati ovviamente ben altri, ma quella casella che continua a restare a due cifre inizia a essere alquanto fastidiosa. Anche perché smuoverla significherebbe fare del bene alla squadra, più che a se stessi. E comunque, come suona bene: 100 vittorie da allenatore in Serie A. Vicenzo Montella le sta inseguendo da tre partite, dopo quel quattro a zero al Palermo che aveva dato l’illusione di un finale di campionato al riparo dalla brutte sorprese. Sarebbe stato bello raggiungerle nel derby, ma in fondo la stracittadina è andata più che bene così. Sono stati Empoli e Crotone ad autorizzare brutti pensieri e a inchiodare il tecnico a quel 99 che a casa Milan porta sorrisi soltanto quando lo si associa a Donnarumma.
INCROCI Il calendario, che si diverte spesso a comporre incroci affascinanti, mette Montella nelle condizioni di tagliare il traguardo proprio contro il suo passato più importante. Ovvero quello che ( più di) qualcuno è sicuro tornerà ad appartenergli in futuro. Vincenzo a Roma si è consacrato, ha messo su una casa che tutt’ora lo ospita periodicamente e nella sua vita giallorossa la tripla cifra l’ha raggiunta sia nelle presenze che nei gol. Attenzione però alla Roma affrontata da avversario in panchina, perché qui si fa duretta. Oltre alla maledizione della vittoria numero 100, grava un altro tabù: in campionato Vincenzo non ha mai avuto il piacere di un successo. Ne troviamo due in Coppa Italia, con la Fiorentina, ma nessuno in A: l’almanacco dice tre pareggi e sette sconfitte tra Catania, Viola, Samp e Milan.
INDICAZIONI Insomma, per spazzare via tutto ci sono un paio di buone ragioni statistiche e molte di più in termini societari. Fassone l’altro giorno è stato chiaro su un paio di punti che nelle ultime settimane forse così chiari non sembravano più: il Milan intende andare in Europa League e Montella sarà il nostro allenatore del futuro. Una presa di posizione molto importante soprattutto perché il tecnico dopo la sconfitta con l’Empoli era apparso decisamente nervoso e se l’era presa con l’ambiente e col mercato. Ora viene descritto più sereno, sia per le parole del- l’a.d., sia perché le strategie di rinforzo, dopo i primi giorni di lavoro piuttosto convulsi, stanno iniziando ad acquisire una fisionomia e una gestione più precise. Il Milan e il suo allenatore sono evidentemente attesi dal mese decisivo che darà indicazioni sulla rosa della prossima stagione e sul futuro del tecnico, il cui rinnovo inizierà a essere affrontato concretamente dopo la trasferta di Bergamo. Diciamo che queste prime settimane di nuova gestione, al di là delle dichiarazioni di stima e di intenti, sono servite a tecnico e dirigenza per annusarsi un po’ e capire le modalità con cui lavorare insieme. PUNTURA Il resto lo dirà il campo, confidando che l’allenatore stia riuscendo a isolare la squadra anche stavolta, in questo caso dalle tante voci di mercato. E che magari riesca a spiegare ai giocatori che vanno giocati anche i primi tempi. Non esistono altre strategie contro l’amico Spalletti, che Vincenzo punzecchiò prima della sfida di andata («Con lui a Roma avrei meritato di giocare di più, ma l’ho perdonato...») e che ora si augura di superare per battere finalmente i giallorossi e scrivere quel numero 100 nella casella delle vittorie. Per lui fra le più belle c’è il primo derby (2-0 firmato Totti), un 4-2 in rimonta sulla Juve a Firenze e il 4-3 sul Sassuolo di questa stagione. Domani un successo che profuma d’Europa potrebbe anche cambiare il terzo gradino del podio.