Inzaghi: «Silvio impaziente Il gruppo non era vincente»
Filippo Inzaghi, allenatore promosso in B con il Venezia, avrebbe voluto gioire anche da guida del Milan. La possibilità gli fu concessa, stagione 2014-15, Pippo arrivò decimo e fuori dall’Europa. Il progetto appena avviato fu così subito stoppato, per l’amarezza del giovane tecnico che si confida a Sky: «Nelle grandi squadre non c’è pazienza, ma è normale che sia così. Quello non era un Milan che poteva vincere, non avevamo uomini per farlo, però le aspettative del presidente erano quelle di vincere, ed era impossibile. Il Milan, Berlusconi, Galliani, sono stati la mia fortuna in assoluto. Anche quell’anno sarà fondamentale per la mia carriera da allenatore perché è stato sì un anno difficile, ma lì è stato difficile per Allegri, per Mihajlovic, e per chiunque, per cui non ha scalfito le mie convinzioni ma le ha rafforzate, fino all’ultima giornata ho tenuto il gruppo. Mi ha rafforzato l’idea che potesse essere questo il mestiere del mio futuro. L’ obiettivo è tornare un giorno sulla panchina rossonera, «avere la possibilità di poter lavorare, di poter esprimermi e di poter dimostrare le mie qualità, tutto qua».