La Gazzetta dello Sport

Nel mirino di Darmian: «L’Europa, poi Ventura»

L’esterno scala posizioni nelle gerarchie dello United di Mourinho: «Ora gioco di più, è soddisfatt­o anche lui. Rashford? Futuro top player»

- Filippo Maria Ricci INVIATO A VIGO (SPAGNA) @filippomri­cci

In silenzio, senza protestare quando non giocava e facendosi apprezzare quando è stato chiamato, Matteo Darmian si è fatto largo nello United. La semifinale di Europa League a Vigo è stata la sua 25ª gara stagionale, di cui 22 da titolare. Ma 9 delle 25 presenze sono arrivate negli ultimi 2 mesi.

Partiamo dall’1-0 col Celta, risultato che avvicina lo United alla finale. Risultato non scontato visto che nelle precedenti 22 partite in Spagna lo United aveva vinto solo 2 volte.

«La statistica non la conoscevo, il risultato però è buono. Perché abbiamo fatto gol fuori casa e non ne abbiamo presi. Il Celta però è una buona squadra, in Coppa del Re ha vinto 2-1 al Bernabeu eliminando poi il Real. E se vincono 2-1 a Manchester passano. Non siamo ancora in finale e il ritorno andrà preparato al meglio perché sarà una partita difficile. Di buono c’è che giochiamo a Old Trafford ed è sempre una motivazion­e in più. La finale è il nostro grande obiettivo».

E Rashford?

«È già un grande giocatore ed è ancora molto giovane. Può diventare un top player perché è bravo in ogni aspetto: ha corsa, tiro, movimento, velocità e vede la porta».

Mourinho ultimament­e si sta lamentando molto per l’intasament­o del calendario. Però col Celta in panchina c’era gente come De Gea, Mata, Rooney, Martial. E rispetto alla gara con lo Swansea avete fatto 6 cambi, tutti di qualità.

«È normale arrivare alla fine di una stagione così lunga con un po’ di stanchezza. Se non sbaglio stiamo per toccare le 60 gare (quella col Celta era la 58ª, ndr), e nell’ultimo periodo abbiamo avuto vari infortuni più o meno gravi che ci hanno privato di giocatori importanti, Ibra su tutti. Però siamo profession­isti e dobbiamo giocare al massimo ogni volta superando la stanchezza fisica e mentale che può affiorare. E sicurament­e abbiamo una bella rosa, con tanti grandi giocatori che ci danno la possibilit­à di ruotare mantenendo un ottimo livello. Siamo pronti per l’Arsenal e per il ritorno col Celta».

E lei come sta? Soddisfatt­o della stagione?

«Direi di sì, alla fine sono riuscito a ritagliarm­i il mio spazio. Anche quando non giocavo ho cercato sempre di lavorare con impegno dando il massimo e sfruttando le occasioni che mi ha offerto l’allenatore».

Mourinho sembra apprezzare. Il rapporto con lui com’è?

«È sempre stato buono e continua a esserlo. Probabilme­nte prima lui era soddisfatt­o per il mio impegno, ora io sono soddisfatt­o perché gioco di più, ma non ci sono mai stati problemi, solo grande profession­alità».

E la Nazionale? Ventura si è fatto vivo? Era comunque nel gruppo, il fatto di aver trovato una certa regolarità con lo United cambia qualcosa?

«Non penso. Ventura non l’ho sentito, ma l’importante è che io stia giocando perché si tratta di una buona vetrina per me. Lo United è una squadra importante, così come la Premier e l’Europa League. Devo continuare a lavorare per essere chiamato da Ventura».

Possibilit­à di arrivare al quarto posto in Premier?

«Siamo in lotta, nulla ci è ancora precluso, lotteremo fino alla fine. Iniziamo dall’Arsenal».

Ha visto il gran messaggio di Gigi Buffon ai tifosi della Juventus su Superga?

«No, però il 4 maggio è un giorno particolar­e per tutti i tifosi granata. Ho avuto la fortuna di fare 4 anni fantastici a Torino e di vivere questa ricorrenza con grande intensità. È un giorno importanti­ssimo nella storia e nella vita del club, ma anche un giorno speciale nel quale non conta il colore della maglia: è stata una tragedia che ha portato via una squadra fortissima e sicurament­e va ricordata da tutti».

Quello che dice anche Buffon.

«Un messaggio positivo, corretto, giusto».

In ritiro a Vigo ha guardato Monaco-Juventus?

«Sì. La Juve ha fatto una grande prestazion­e e la finale per loro è sicurament­e più vicina. Nel calcio tutto può succedere, ma la Juve è veramente una squadra forte e lo sta dimostrand­o».

Un’eventuale finale con la corazzata Real Madrid?

«Tutto può succedere».

E il futuro? Il suo nome sta girando parecchio in Italia...

Matteo è «salvato» dall’irreprensi­bile Karen, che non ha sentito la domanda e non parla italiano, quindi non ce lo porta via per evitare risposte che possono generare polemiche. Sempliceme­nte, il tempo è scaduto. Darmian vola a Manchester, il futuro per ora è rosso United, il tempo ci dirà se si tingerà di altri colori.

HO GIOCATO 4 ANNI NEL TORO: IL 4 MAGGIO È UN GIORNO SPECIALE MATTEO DARMIAN DIFENSORE MAN. UNITED

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REUTERS Matteo Darmian, 27 anni, con Mourinho, 54

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