PERSONAGGIO
ce. Appassionato per esempio di una soap opera popolare in Francia, ambientata in un immaginario quartiere marsigliese, che ha superato i 3.000 episodi.
AVVERSARI Al Tour of the Alps Pinot si era tolto lo sfizio di un successo di tappa, in una volata non di gruppo, oltre a chiudere secondo nella generale; considerato che è il campione francese a cronometro e che il terreno prediletto sono le salite, lo si può considerare abbastanza completo ora che poi ha — parzialmente — superato l’atavico terrore delle discese. «La preparazione per il Giro è andata bene anche se gli ultimi giorni non sono stati facili, per il cattivo tempo ma soprattutto per la morte di Michele Scarponi, che mi ha toccato molto. Qui al Giro c’è un chiaro favorito e si chiama Nairo Quintana, poi ne vedo una decina sullo stesso piano e tra di loro ci sono anch’io. Forse il mio rivale più pericoloso sono io stesso. Non credo che qui ci sia una squadra come Sky al Tour che controlla tutto, e ci potrebbero essere sorprese».
ALLENAMENTO L’allenatore di Thibaut è il fratello Julien. Era un ciclista molto considerato nelle categorie giovanili, poi ha dovuto smettere per problemi cardiaci. È diventato un tecnico stimato. A differenza della quasi totalità dei colleghi, Pinot non ama dormire in altura. Si è andato a preparare a Gran Canaria, andava fino al Pico della Nieve in bici (tetto dell’isola a quasi 2.000 metri) ma per alloggiare aveva preso una villa sul livello del mare dove si divertiva alla sera a organizzare dei barbecue. «Preferisco vincere poco, ma in luoghi prestigiosi come all’Alpe d’Huez». Il Giro ne è pieno. E lo aspetta.