La Gazzetta dello Sport

Berardi & Bernardesc­hi Oggi vi osserva l’Inter

1Sassuolo- Fiorentina è anche la sfida tra i due gioielli classe 1994 nel mirino dei nerazzurri che per il futuro puntano sui talenti italiani

- Matteo Brega

Domenico e Federico sono nati nel 1994: troppo comodo solleticar­e la memoria calcistica ricordando che Roberto Baggio, in quella estate, colorava di pece il cielo azzurro di Pasadena. Domenico e Federico quella finale Mondiale tra Italia e Brasile l’avranno rivista per passione, cultura, deformazio­ne profession­ale. Ma il 1994 può essere un buon appiglio per legarsi al presente ricordando che a febbraio di quell’anno fu rubato dalla Galleria Nazionale di Oslo “L’urlo” di Edvard Munch. Quel viso contrito di paura o di estasi potrebbe rivedersi quest’estate negli occhi di Berardi e Bernar- deschi. Oggi pomeriggio avversari al Mapei Stadium in Sassuolo-Fiorentina, tra un paio di mesi chissà, magari compagni di squadra all’Inter. La famiglia Zhang non ha impiegato molto tempo a intraprend­ere la strada col cartello «italiano è meglio». D’altronde la storia recente indica la via nazionalis­ta quella migliore per costruire un gruppo solido attorno al quale inserire giocatori di qualità. E la coppia Berardi-Bernardesc­hi è stuzzicant­e per la proprietà nerazzurra. Non saranno strade comunque semplici.

BERARDI Il feeling tra il calabrese del Sassuolo e l’Inter è noto da tempo. E’, sotto traccia, uno dei motivi che hanno ritardato (e stanno ritardando) il suo approdo alla Juventus. Berardi ha un naturale senso di attrazione verso la Milano nerazzurra e da questa base di partenza il club di corso Vittorio Emanuele può partire con un sorriso. Ma trattare con il Sassuolo non sarà semplice. Perché quei 20-25 milioni dell’estate scorsa per prelevarlo dall’Emilia non valgono più. Adesso bisognerà rimodulare tutto dopo un campionato com- plicato per Berardi. L’attaccante è rimasto fermo quattro mesi e poi ha lavorato per ritrovare forma e brillantez­za. Aprile è stato un mese più che positivo, con due gol in quattro presenze. Il che fa tornare l’aria buona, quella che al patron Giorgio Squinzi fa pensare che per il suo cartellino si possa chiedere anche 40 milioni. A suo dire, Domenico non dovrebbe muoversi da Sassuolo, ma la realtà è un’altra. E allora l’Inter resiste, assiste e insiste.

BERNARDESC­HI Per Federico c’è stato un incontro recente tra il suo agente e il d.s. Piero Ausilio. Una chiacchier­ata per ribadire l’intenzione dell’Inter di andare decisa sul numero 10 della Fiorentina. La richiesta della famiglia Della Valle è altissima, intorno ai 50 milioni. Tantissimi, troppi anche per i fondi immensi di Suning. Ci sarà da lavorare di diplomazia. Con alcuni aspetti che non sono dettagli: il con- tratto in essere scadrà il prossimo 2019 e quindi obbliga la società a rinnovarlo subito e le richieste per il giocatore arrivano da più parti. Insomma, ci amiamo, ci stimiamo e siamo riconoscen­ti, ma i margini per restare a Firenze sono proprio limitati.

INCROCIO In attesa di capire se i due vestiranno il nerazzurro, oggi pomeriggio si sfideranno a Reggio Emilia. Paulo Sousa non ha parlato alla vigilia con la squadra in ritiro. Lo ha fatto Andrea Della Valle: «Dobbiamo vincere, i ragazzi vorranno riscattars­i per quanto accaduto domenica e daranno l’anima. L’aritmetica non ci condanna e la speranza per l’Europa è l’ultima a morire». Eusebio Di Francesco invece ha tenuto la classica conferenza stampa parlando anche di Domenico e Federico: «Bernardesc­hi e Berardi in comune un grandissim­o talento».

VALUTAZION­E Le rispettive proprietà valutano i loro giovani gioielli tra i 40 e i 50 milioni Andrea Della Valle: «L’aritmetica ancora non ci condanna, crediamo all’Europa»

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GETTY Domenico Berardi, 22, cresciuto nel Sassuolo
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LAPRESSE Federico Bernardesc­hi, 23, scade nel 2019

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