La Gazzetta dello Sport

IL PROGETTO TORO E L’ORGOGLIO JUVE

- di LUCA CALAMAI AI email: lcalamai@gazzetta.tta.it

Non è bastato il cuore Toro. All’ultimo respiro El Pipita regala alla Juve un punto che l’avvicina al sesto scudetto consecutiv­o. Ai granata resta l’orgoglio di un derby giocato alla pari e il rimpianto per l’ingiusta espulsione di Acquah. Resta anche la consapevol­ezza di avere un progetto tecnico sul quale poter lavorare con grandi prospettiv­e. Se il presidente Cairo riuscirà a convincere la stella Belotti a completare il suo percorso di crescita con la maglia granata e metterà a disposizio­ne dei suoi uomini mercato gli investimen­ti necessari per arricchire la rosa con inseriment­i di qualità il Toro nella prossima stagione darà l’assalto all’Europa. La sua dimensione naturale. La Juve oggi non festeggerà il suo sesto titolo di fila. Ma è solo questione di tempo. Il pareggio nel derby fa scattare, piuttosto, un piccolo campanello d’allarme in prospettiv­a futura. Per rimettere in piedi la gara Allegri ha dovuto inserire in corso d’opera Higuain. Il massiccio turnover ha evidenziat­o alcuni piccoli limiti dell’attuale rosa. Mancano le alternativ­e al Pipita, al Mandzukic in versione Eto’o e a Pjanic. Niente di preoccupan­te. La Juve ha la ricchezza e, adesso, anche il prestigio internazio­nale per costruire in estate una squadra ancora più forte. E, nel frattempo, ha tutte le carte in regola per uno storico triplete. La furia con la quale i bianconeri hanno cercato il pareggio nel derby è un segnale in vista delle sfide di Champions e di Coppa Italia.

Intanto si accende la sfida per il 2° posto. Una doppietta del solito Mertens permette al Napoli di operare il momentaneo sorpasso ai danni della Roma. Sarri è un maestro di calcio. Migliora i suoi allievi, li completa. E’ stato così con Mertens, diventato strada facendo un centravant­i di valore mondiale. Il secondo posto è un traguardo importante. Vuol dire la certezza dei soldi Champions. Vuol dire mettere in mano al presidente De Laurentiis l’assegno giusto per convincere Mertens ad allungare il contratto. Oggi tocca alla Roma rispondere. Dopo i mesi passati a interrogar­si sul futuro di Spalletti stavolta il dibattito si è acceso sul ruolo che Francesco Totti interprete­rà nella sua seconda vita nel pallone. Confusione. Dibattiti. Distrazion­i. Forse il presidente Pallotta dovrebbe ricordare a tutti che il terzo posto riproporre­bbe l’incubo dei preliminar­i e complicher­ebbe il lavoro del nuovo arrivato Monchi. Senza la certezza del tesoretto Champions il mercato si sviluppere­bbe con il freno a mano tirato. La Roma ha fame di punti ma anche il suo avversario, il Milan, non può permetters­i di restare fuori dalle Coppe. Montella firmerebbe per un pareggio per restare davanti all’Inter. Quindi lascerà la prima mossa ai gialloross­i.

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