IL PROGETTO TORO E L’ORGOGLIO JUVE
Non è bastato il cuore Toro. All’ultimo respiro El Pipita regala alla Juve un punto che l’avvicina al sesto scudetto consecutivo. Ai granata resta l’orgoglio di un derby giocato alla pari e il rimpianto per l’ingiusta espulsione di Acquah. Resta anche la consapevolezza di avere un progetto tecnico sul quale poter lavorare con grandi prospettive. Se il presidente Cairo riuscirà a convincere la stella Belotti a completare il suo percorso di crescita con la maglia granata e metterà a disposizione dei suoi uomini mercato gli investimenti necessari per arricchire la rosa con inserimenti di qualità il Toro nella prossima stagione darà l’assalto all’Europa. La sua dimensione naturale. La Juve oggi non festeggerà il suo sesto titolo di fila. Ma è solo questione di tempo. Il pareggio nel derby fa scattare, piuttosto, un piccolo campanello d’allarme in prospettiva futura. Per rimettere in piedi la gara Allegri ha dovuto inserire in corso d’opera Higuain. Il massiccio turnover ha evidenziato alcuni piccoli limiti dell’attuale rosa. Mancano le alternative al Pipita, al Mandzukic in versione Eto’o e a Pjanic. Niente di preoccupante. La Juve ha la ricchezza e, adesso, anche il prestigio internazionale per costruire in estate una squadra ancora più forte. E, nel frattempo, ha tutte le carte in regola per uno storico triplete. La furia con la quale i bianconeri hanno cercato il pareggio nel derby è un segnale in vista delle sfide di Champions e di Coppa Italia.
Intanto si accende la sfida per il 2° posto. Una doppietta del solito Mertens permette al Napoli di operare il momentaneo sorpasso ai danni della Roma. Sarri è un maestro di calcio. Migliora i suoi allievi, li completa. E’ stato così con Mertens, diventato strada facendo un centravanti di valore mondiale. Il secondo posto è un traguardo importante. Vuol dire la certezza dei soldi Champions. Vuol dire mettere in mano al presidente De Laurentiis l’assegno giusto per convincere Mertens ad allungare il contratto. Oggi tocca alla Roma rispondere. Dopo i mesi passati a interrogarsi sul futuro di Spalletti stavolta il dibattito si è acceso sul ruolo che Francesco Totti interpreterà nella sua seconda vita nel pallone. Confusione. Dibattiti. Distrazioni. Forse il presidente Pallotta dovrebbe ricordare a tutti che il terzo posto riproporrebbe l’incubo dei preliminari e complicherebbe il lavoro del nuovo arrivato Monchi. Senza la certezza del tesoretto Champions il mercato si svilupperebbe con il freno a mano tirato. La Roma ha fame di punti ma anche il suo avversario, il Milan, non può permettersi di restare fuori dalle Coppe. Montella firmerebbe per un pareggio per restare davanti all’Inter. Quindi lascerà la prima mossa ai giallorossi.