Come accelera Ferrari Da ultimo uomo a leader «Greipel era a un passo»
1Crampi per Modolo, e la squadra di Saronni dà via libera al bresciano: 2°. «Da tanto non avevo un’occasione così»
Roberto Ferrari sorride allegro anche se nel suo cuore sicuramente un pizzico di dispiacere ce l’ha. Sul rettilineo di Tortolì, seconda tappa del Giro 100, ti aspetti la rivincita tra Ewan, Gaviria e Greipel. Magari anche Nizzolo e Modolo. Il tedescone con i muscoli da cattivo ma con la faccia da buono vince facile, ma alle sue spalle spunta, del tutto inaspettato, il bresciano della Uae. Non che Ferrari non sia capace o non abbia le doti per gli sprint, tutt’altro. Semplicemente perché «Ferro», che a Montecatini nel Giro 2012 mise tutti in fila, da qualche anno s’è convertito al ruolo di ultimo uomo. E nello specifico, come spesso capita, ultimo uomo per lui significa lanciare Modolo. Invece: «Purtroppo Sacha ha avuto i crampi e non ha potuto fare la volata», dice Ferrari.
Quando ha avuto il via libera per fare lo sprint?
«A due chilometri dal traguardo, dopo la curva. Ho provato a fare il possibile, ma era da un po’ che non facevo una volata per vincere».
Contento o ha dei rimpianti?
«Ma no, è un risultato che fa piacere. Sono contento lo stesso. Però mi spiace che non sia
riuscito a sfruttare l’occasione in pieno. Non è che io ne abbia molte di occasioni».
Come ha impostato la volata?
«Ero a ruota di Gaviria, ma poi lui e Ewan si son toccati. A quel punto mi sono buttato su Greipel ma ormai l’arrivo era lì».
A Cagliari molto probabilmente sarà di nuovo volata. Con quali ambizioni affronterà la corsa?
«Mi atterrò agli ordini di scuderia».
Va bene, ma chi si aspetta che farà la volata, lei o Modolo?
«Sicuramente il velocista della squadra è Sacha. Io farò il lavoro che ho sempre fatto: aiutare i compagni a vincere».
Quindi alla riunione prima del via non chiederà nulla?
«Assolutamente no. Però se servisse, e ce ne fosse bisogno, io sto molto bene».