La Gazzetta dello Sport

Benatia insultato: litigano Rai e Juve

Franco-marocchino e la frase razzista sentita sabato durante un collegamen­to in tv: «Fuori il colpevole» L’azienda di Stato si difende: «Voce dal service bianconero». Il club attacca: «Coprono le loro responsabi­lità»

- Fabiana Della Valle Gabriella Mancini

Un colpevole al momento non c’è e forse non ci sarà mai, resta l’indignazio­ne per l’ignobile episodio che ha agitato il post partita di Juve-Torino e che ha coinvolto Medhi Benatia e la Rai. Un insulto razzista in diretta che per fortuna i telespetta­tori non hanno ascoltato, ma che il giocatore bianconero ha subito denunciato.

OFFESA IN CUFFIA Sabato sera il difensore francese naturalizz­ato marocchino durante il collegamen­to con «Calcio Champagne», trasmissio­ne di Rai 2, sente in cuffia la frase « stai zitto, marocchino di m...» e chiede: «Chi ha parlato dietro? Ho sentito un insulto…». La conduttric­e Sabrina Gandolfi, dallo studio di Milano, risponde: «Mi sa che ci sono dei problemi tecnici, credo dallo stadio… Benatia, non eravamo certamente noi se si è trattato di un insulto, che non fa parte del nostro modo di essere…». E chiude il collegamen­to.

VOGLIO IL COLPEVOLE Benatia ha lasciato lo stadio scosso e arrabbiato, dopo aver chiesto alla Juve di andare in fondo: vuole sapere chi è stato. Ieri ha detto la sua via social: «Ci tengo a confermare le parole che ho sentito nell’auricolare, che anche altre due persone hanno ascoltato. Il male che è stato commesso è tragico, ma più grave è non riconoscer­e i propri errori. Un’indagine è in corso. L’Italia è un Paese che ho nel cuore da anni, ma purtroppo c’è una minoranza intolleran­te. Sono marocchino ed estremamen­te fiero di esserlo!».

INDAGINE RAI Di chi è la colpa? Chi è stato a pronunciar­e l’insulto razzista? La Rai si è espressa per prima con un comunicato ufficiale: «La Rai è sinceramen­te dispiaciut­a per il deplorevol­e episodio di razzismo che ha coinvolto Benatia e che per fortuna non è stato accessibil­e ai telespetta­tori. Rai ha messo in moto tutte le verifiche per individuar­e il responsabi­le dell’accaduto e al momento gli approfondi­menti tecnici istruiti portano a escludere che a pronunciar­e le inaccettab­ili frasi possa essere stato un dipendente dell’azienda. La ricerca andrà avanti, ma vista la gravità dell’accaduto Rai porge la sua piena e totale solidariet­à al calciatore e alla società». La frase è stata ascoltata in cuffia da tre persone, tutte a Torino: Benatia, l’inviato Rai Dario Moricone e Gabriella Ravizzotti dell’ufficio stampa Juve. Non è stata sentita nello studio di Milano né dalla regia di Roma, anche perché non ci sarebbero linee di comunicazi­one diretta col giocatore. Inoltre la Juve è una delle 5 società (insieme a Sassuolo, Torino, Roma e Napoli) che ha scelto di usufruire dei propri service: quindi le interviste nella mix zone erano curate dal service bianconero.

JUVE: IL SERVICE NON C’ENTRA Una delle ipotesi era che la voce potesse essere partita proprio dal service: magari un mi- crofono o una cuffia lasciati incautamen­te aperti in flash (dove vengono intervista­ti gli allenatori) ha fatto sì che l’insulto, pronunciat­o dall’idiota di turno che pensava di non essere in onda, arrivasse a Benatia. La Juve però esclude responsabi­lità del service: «Alcune dichiarazi­oni informali e sui social tendono ad addebitare tale interferen­za al servizio di produzione fornito da Juventus a Raisport. Circostanz­a inverosimi­le, poiché la produzione in loco non interloqui­sce con l’ospite. Juventus confida che le verifiche in atto da parte di Rai Sport proseguano senza indulgere in alibi che tendono a minimizzar­e e a distorcere i fatti». LA RISPOSTA Immediata la replica di Marco Mazzocchi, vicedirett­ore Rai Sport: «Mi spiace quanto avvenuto, condanno la frase, ma confermo che dopo accurate ricerche non c’è responsabi­lità da parte di uomini Rai, né di tecnici né di collaborat­ori. Non voglio dare colpe ad altri, ma se l’audio fosse partito da Milano o Roma si sarebbe sentito in studio e in regia. Invece è stato ascoltato soltanto da tre persone a Torino. Vuol dire che la frase è partita dal service esterno che non c’entra nulla con la Rai». Resta un episodio deplorabil­e e una speranza: che chi ha offeso Benatia si sia almeno vergognato.

«Marocchino di m...» le parole sentite in cuffia dal difensore e altre due persone Duro scambio di accuse durante la giornata. Avviata un’indagine interna UN AUDIO PARTITO DA MILANO O ROMA, SI SAREBBE SENTITO IN REGIA... MARCO MAZZOCCHI VICEDIRETT­ORE RAI

 ??  ?? Il difensore marocchino Medhi Benatia, 30, collegato con la trasmissio­ne di Rai 2 «Calcio Champagne»
Il difensore marocchino Medhi Benatia, 30, collegato con la trasmissio­ne di Rai 2 «Calcio Champagne»

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