Benatia insultato: litigano Rai e Juve
Franco-marocchino e la frase razzista sentita sabato durante un collegamento in tv: «Fuori il colpevole» L’azienda di Stato si difende: «Voce dal service bianconero». Il club attacca: «Coprono le loro responsabilità»
Un colpevole al momento non c’è e forse non ci sarà mai, resta l’indignazione per l’ignobile episodio che ha agitato il post partita di Juve-Torino e che ha coinvolto Medhi Benatia e la Rai. Un insulto razzista in diretta che per fortuna i telespettatori non hanno ascoltato, ma che il giocatore bianconero ha subito denunciato.
OFFESA IN CUFFIA Sabato sera il difensore francese naturalizzato marocchino durante il collegamento con «Calcio Champagne», trasmissione di Rai 2, sente in cuffia la frase « stai zitto, marocchino di m...» e chiede: «Chi ha parlato dietro? Ho sentito un insulto…». La conduttrice Sabrina Gandolfi, dallo studio di Milano, risponde: «Mi sa che ci sono dei problemi tecnici, credo dallo stadio… Benatia, non eravamo certamente noi se si è trattato di un insulto, che non fa parte del nostro modo di essere…». E chiude il collegamento.
VOGLIO IL COLPEVOLE Benatia ha lasciato lo stadio scosso e arrabbiato, dopo aver chiesto alla Juve di andare in fondo: vuole sapere chi è stato. Ieri ha detto la sua via social: «Ci tengo a confermare le parole che ho sentito nell’auricolare, che anche altre due persone hanno ascoltato. Il male che è stato commesso è tragico, ma più grave è non riconoscere i propri errori. Un’indagine è in corso. L’Italia è un Paese che ho nel cuore da anni, ma purtroppo c’è una minoranza intollerante. Sono marocchino ed estremamente fiero di esserlo!».
INDAGINE RAI Di chi è la colpa? Chi è stato a pronunciare l’insulto razzista? La Rai si è espressa per prima con un comunicato ufficiale: «La Rai è sinceramente dispiaciuta per il deplorevole episodio di razzismo che ha coinvolto Benatia e che per fortuna non è stato accessibile ai telespettatori. Rai ha messo in moto tutte le verifiche per individuare il responsabile dell’accaduto e al momento gli approfondimenti tecnici istruiti portano a escludere che a pronunciare le inaccettabili frasi possa essere stato un dipendente dell’azienda. La ricerca andrà avanti, ma vista la gravità dell’accaduto Rai porge la sua piena e totale solidarietà al calciatore e alla società». La frase è stata ascoltata in cuffia da tre persone, tutte a Torino: Benatia, l’inviato Rai Dario Moricone e Gabriella Ravizzotti dell’ufficio stampa Juve. Non è stata sentita nello studio di Milano né dalla regia di Roma, anche perché non ci sarebbero linee di comunicazione diretta col giocatore. Inoltre la Juve è una delle 5 società (insieme a Sassuolo, Torino, Roma e Napoli) che ha scelto di usufruire dei propri service: quindi le interviste nella mix zone erano curate dal service bianconero.
JUVE: IL SERVICE NON C’ENTRA Una delle ipotesi era che la voce potesse essere partita proprio dal service: magari un mi- crofono o una cuffia lasciati incautamente aperti in flash (dove vengono intervistati gli allenatori) ha fatto sì che l’insulto, pronunciato dall’idiota di turno che pensava di non essere in onda, arrivasse a Benatia. La Juve però esclude responsabilità del service: «Alcune dichiarazioni informali e sui social tendono ad addebitare tale interferenza al servizio di produzione fornito da Juventus a Raisport. Circostanza inverosimile, poiché la produzione in loco non interloquisce con l’ospite. Juventus confida che le verifiche in atto da parte di Rai Sport proseguano senza indulgere in alibi che tendono a minimizzare e a distorcere i fatti». LA RISPOSTA Immediata la replica di Marco Mazzocchi, vicedirettore Rai Sport: «Mi spiace quanto avvenuto, condanno la frase, ma confermo che dopo accurate ricerche non c’è responsabilità da parte di uomini Rai, né di tecnici né di collaboratori. Non voglio dare colpe ad altri, ma se l’audio fosse partito da Milano o Roma si sarebbe sentito in studio e in regia. Invece è stato ascoltato soltanto da tre persone a Torino. Vuol dire che la frase è partita dal service esterno che non c’entra nulla con la Rai». Resta un episodio deplorabile e una speranza: che chi ha offeso Benatia si sia almeno vergognato.
«Marocchino di m...» le parole sentite in cuffia dal difensore e altre due persone Duro scambio di accuse durante la giornata. Avviata un’indagine interna UN AUDIO PARTITO DA MILANO O ROMA, SI SAREBBE SENTITO IN REGIA... MARCO MAZZOCCHI VICEDIRETTORE RAI