La Gazzetta dello Sport

Inzaghi il perfezioni­sta «Che forza il gruppo!» È la formula Maestrelli

- Nicola Berardino ROMA

Una scena che afferra il cuore e parla di sentimenti attraverso le vittorie. Nell’Olimpico che si gode la Lazio appena rientrata nel giro delle coppe europee, la festa del dopo partita si accentra su Simone Inzaghi, l’artefice del rilancio biancocele­ste. Al termine della gara, come spesso avviene, il tecnico aspetta i figli Tommaso e Lorenzo a bordo campo. Nell’Olimpico più biancocele­ste di tutta la stagione, l’immagine scava nella nostalgia. E riporta alla Lazio del primo scudetto, quando Tommaso Maestrelli era sul prato dell’Olimpico con i gemelli Massimo e Maurizio. Un allenatore che divide la sua gioia con i figli. La Lazio di Inzaghi è bella anche per questo. Simone parla con Tommaso che ha 16 anni, mentre Lorenzo, 4 anni, freme. Ha la maglia della Lazio, il numero nove di famiglia col suo nome stampato. Lorenzo va col papà nel giro di campo che la Lazio si concede per festeg- giarsi. E alla fine, si aggrega ad altri ragazzini che inseguono un pallone. Lorenzo calcia in rete sotto la curva nord e parte un applauso nella scia di una domenica da ricordare. E a battere le mani in tribuna ci sono anche Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic, altri simboli di una Lazio che vinceva in Italia ed Europa.

DEDICA «Onore a questi giocatori che hanno centrato la qualificaz­ione alle coppe con tre giornate d’anticipo. Sono orgoglioso di allenarli», dichiara tutto d’un fiato Inzaghi. Ora la storia dell’allenatore chiamato un giorno prima del ritiro per il no di Bielsa va rivista con la regia del destino. «Credo ci sia un disegno per tutti e tutto: Inzaghi sulla panchina della Lazio per quello che ha fatto con le giovanili e nelle 7 giornate del campionato scorso». Una storia destinata a continuare, con un nuovo contratto fino al 2021 dopo la riconferma scattata automatica­mente per il traguardo europeo. «Il rinnovo una formalità? Dovrebbe essere così. Siamo stati impegnati, con il presidente Lotito in questa settimana si troverà il tempo necessario». Guarda oltre. «L’Europa? Deve essere il nostro punto di partenza, ma ora concentria­moci sulle ultime tre gare di campionato e sulla finale di Coppa Italia conquistat­a stramerita­tamente». Un perfezioni­sta che cerca sempre una nuova via per migliorars­i. «Adesso il 3-5-2 ci permette di esaltare il bel momento di Immobile e Keita». I rinnovi importanti come quelli di Biglia, Keita e De Vrij restano in sospeso. «Spero che il gruppo dei 20 giocatori possa rimanere intatto». E sul rigore affidato a Anderson spiega: «Ho chiamato Wallace per dire a Biglia di far tirare Felipe, ma il capitano aveva già pensato a questo». E sottolinea «La forza del gruppo», una frase che accarezzav­a spesso anche Tommaso Maestrelli.

festa in campo con i figli, proprio come faceva l’allenatore del primo scudetto Lo applaudono anche Mancini e Mihajlovic

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