Dal nulla, un sussulto Tonev regala al Crotone tre punti di speranza
Partita brutta, decisa dal primo centro in Serie A del bulgaro Il Pescara recrimina per un rigore su Benali, che viene espulso
Allora, siamo dentro una bolla, una scatola di vetro, un laboratorio diciamo. Ventidue soggetti si muovono, galleggiano, in atmosfera rarefatta, dentro un bianco assoluto e perfetto. Asettico. Due forze uguali e contrarie, le chiameremo Pescara e Crotone, si annullano. I 22 si muovono assieme, stessi tempi, stesse distanze, stessi movimenti. Quindi risulta tutto in ordine, organizzato, impersonale. Non c’è un imprevisto, non c’è una follia. L’osservatore è vittima della noia, non ha speranze. Appare un soggetto esterno, lo chiameremo Tonev per distinguerlo nel bianco opaco e invisibile. Sono passati 71’ da quando la bolla asettica e incolore ha preso forma. Pausa. Nella testa di Tonev: ehi, ma non è una bolla, è una partita di pallone! Allora l’osservatore esterno ha come un sussulto, quando vede una traccia colorata dentro la bolla. Una scintilla, poi uno scoppio: pum. Evviva l’imperfezione, evviva quel gesto ribelle e disperato. Evviva Tonev.
ABBIAMO SCHERZATO Raccontata così la partita tra Pescara e Crotone assume contorni folleggianti. Perché raccontata in altri modi assumerebbe contorni sconfortanti. Abruzzesi già retrocessi — anche prima che la matematica li condannasse — calabresi alla ricerca di una vittoria per restare in modalità «salvezza possibile». Ma la partita è stata lenta, blindata fino al destro prepotente di Tonev, entrato otto minuti prima del 26’ del secondo tempo, il momento in cui ha scagliato da quasi 25 metri all’incrocio dei pali il pallone della partita. È il primo gol del nazionale bulgaro in A, alla 33a presenza. Una rete che ha prodotto i seguenti effetti: ha lasciato il Crotone a -4 dall’Empoli e -5 dal Genoa (ergo, salvezza ancora possibile); ha consentito a Nicola di portare a 6 i risultati utili consecutivi, miglior squadra di A da aprile (14 punti, come il Napoli); ha scatenato un putiferio in tribuna a seguito di un gesto poco elegante del d.g. crotonese, Raffaele Vrenna, salvato da rappresaglie grazie agli steward e all’intervento dei carabinieri.
BENALI E MUNTARI Appunti sparsi ai margini di una partita di rara mediocrità. Bahebeck si è mangiato un gol sullo 0-0 dopo lancio di Biraghi. Dubbi per un rigore che Benali avrebbe meritato dopo l’1-0. Contatto lieve ma concreto con Capezzi: ha protestato ma l’ammonizione lo ha fatto infuriare ancora di più: rosso e ciao speranze del Pescara. Muntari è rimasto in panchina. Zeman a fine partita: «Fino a sabato era squalificato, non si è allenato per giocare. Sarebbe stato simbolico? Io non faccio la formazione con i simboli. Sono solidale con lui ma gioca chi è pronto».