Spal, niente festa: la A è rinviata Il pareggio piace alla Pro Vercelli
Palo di Antenucci e gol annullato (giustamente) a Zigoni all’89’: il verdetto è atteso sabato a Terni
Il destino ha provato a scendere in campo e a chiudere il cerchio della storia. Minuto 44 del secondo tempo, cross in mezzo all’area intasata della Pro Vercelli, stacca di testa Gianmarco Zigoni ed è gol: esplode la gioia, tutto sembra perfetto, meraviglioso, la Spal che vola in serie A dopo 49 anni. Nel maggio del 1968, fu suo padre Gianfranco, con la maglia della Juve addosso, a spingere tutta Ferrara all’inferno: una sua rete diede la vittoria alla Juve nell’ultima di campionato e spedì la Spal in serie B. Ma a impedire che il passato e il presente si ricongiungano, e che il figlio cancelli il dolore provocato dal padre, ci pensa il signor Emanuele Prenna di Molfetta che, giustamente, alza la bandierina. Fuorigioco. Millimetrico, però c’è. E così la gente di Ferrara ripiega le bandiere e torna a casa senza festeggiare e quelli della Pro Vercelli, in mezzo al campo, si lasciano a una giustificata esultanza: salvezza più vicina.
MONOTONIA Partita bruttina, diciamolo subito. Un po’ perché la tensione imprigiona le idee e zavorra i muscoli dei giocatori di Semplici e un po’ perché la Pro Vercelli, con strette marcature a uomo e una condotta di gara estremamente prudente, non mette quasi mai il muso fuori dalla tana. D’altronde si sa che gestire le emozioni è il problema principale, quando si fa sport: la Spal non è il Real Madrid, normale che Antenucci e compagni abbiano risentito del clima di festa annunciata che da una settimana si respira in città. Appuntamento rinviato alla prossima trasferta a Terni. Qualcosa di più, tuttavia, la squadra di Semplici avrebbe potuto costruirlo: troppo monotono lo sviluppo dell’azione, teso sempre alla ricerca di Lazzari sulla fascia destra e di Costa sulla fascia sinistra, per poi arrivare al cross. E poco presidiata l’area di rigore, anche perché Floccari non è in giornata di grazia. Le due punte di Semplici si cercano poco e, spesso, giocano troppo vicine e non dettano il passaggio in profondità che costringerebbe la retroguardia della Pro Vercelli ad allungarsi. Nel primo tempo l’unico lampo (si fa per dire) è una zuccata di Mora salvata da Vives. La Pro Vercelli, ben organizzata attorno a Castiglia, non fatica più di tanto.
TENTATIVI Ci si aspetta il cambio di passo nella ripresa, ma la Spal non riesce a trovare spazi nella ragnatela saggiamente disegnata da Longo. I triangoli centrali non riescono, i lanci lunghi finiscono per favorire i difensori piemontesi e allora Antenucci decide che l’unica cosa da fare è inventarsi qualcosa dal nulla: prende la palla sulla sinistra, converge e fa partire un tracciante che si stampa sul palo. E’ il 42’ del secondo tempo e la Spal, spinta dall’urlo del pubblico, prova a fare l’ultimo sforzo. Arriva il gol annullato a Zigoni e poi, proprio al tramonto della partita, è ancora l’attaccante a tentare la zuccata vincente: niente da fare. La Pro Vercelli se ne va con il punto che voleva, e sia ben chiaro che non l’ha rubato: il pareggio è senza dubbio meritato.