La Gazzetta dello Sport

Spal, niente festa: la A è rinviata Il pareggio piace alla Pro Vercelli

Palo di Antenucci e gol annullato (giustament­e) a Zigoni all’89’: il verdetto è atteso sabato a Terni

- Andrea Schianchi INVIATO A FERRARA

Il destino ha provato a scendere in campo e a chiudere il cerchio della storia. Minuto 44 del secondo tempo, cross in mezzo all’area intasata della Pro Vercelli, stacca di testa Gianmarco Zigoni ed è gol: esplode la gioia, tutto sembra perfetto, meraviglio­so, la Spal che vola in serie A dopo 49 anni. Nel maggio del 1968, fu suo padre Gianfranco, con la maglia della Juve addosso, a spingere tutta Ferrara all’inferno: una sua rete diede la vittoria alla Juve nell’ultima di campionato e spedì la Spal in serie B. Ma a impedire che il passato e il presente si ricongiung­ano, e che il figlio cancelli il dolore provocato dal padre, ci pensa il signor Emanuele Prenna di Molfetta che, giustament­e, alza la bandierina. Fuorigioco. Millimetri­co, però c’è. E così la gente di Ferrara ripiega le bandiere e torna a casa senza festeggiar­e e quelli della Pro Vercelli, in mezzo al campo, si lasciano a una giustifica­ta esultanza: salvezza più vicina.

MONOTONIA Partita bruttina, diciamolo subito. Un po’ perché la tensione imprigiona le idee e zavorra i muscoli dei giocatori di Semplici e un po’ perché la Pro Vercelli, con strette marcature a uomo e una condotta di gara estremamen­te prudente, non mette quasi mai il muso fuori dalla tana. D’altronde si sa che gestire le emozioni è il problema principale, quando si fa sport: la Spal non è il Real Madrid, normale che Antenucci e compagni abbiano risentito del clima di festa annunciata che da una settimana si respira in città. Appuntamen­to rinviato alla prossima trasferta a Terni. Qualcosa di più, tuttavia, la squadra di Semplici avrebbe potuto costruirlo: troppo monotono lo sviluppo dell’azione, teso sempre alla ricerca di Lazzari sulla fascia destra e di Costa sulla fascia sinistra, per poi arrivare al cross. E poco presidiata l’area di rigore, anche perché Floccari non è in giornata di grazia. Le due punte di Semplici si cercano poco e, spesso, giocano troppo vicine e non dettano il passaggio in profondità che costringer­ebbe la retroguard­ia della Pro Vercelli ad allungarsi. Nel primo tempo l’unico lampo (si fa per dire) è una zuccata di Mora salvata da Vives. La Pro Vercelli, ben organizzat­a attorno a Castiglia, non fatica più di tanto.

TENTATIVI Ci si aspetta il cambio di passo nella ripresa, ma la Spal non riesce a trovare spazi nella ragnatela saggiament­e disegnata da Longo. I triangoli centrali non riescono, i lanci lunghi finiscono per favorire i difensori piemontesi e allora Antenucci decide che l’unica cosa da fare è inventarsi qualcosa dal nulla: prende la palla sulla sinistra, converge e fa partire un tracciante che si stampa sul palo. E’ il 42’ del secondo tempo e la Spal, spinta dall’urlo del pubblico, prova a fare l’ultimo sforzo. Arriva il gol annullato a Zigoni e poi, proprio al tramonto della partita, è ancora l’attaccante a tentare la zuccata vincente: niente da fare. La Pro Vercelli se ne va con il punto che voleva, e sia ben chiaro che non l’ha rubato: il pareggio è senza dubbio meritato.

 ?? GETTY ?? La delusione dei giocatori della Spal dopo il pareggio con la Pro
GETTY La delusione dei giocatori della Spal dopo il pareggio con la Pro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy