La Gazzetta dello Sport

«Boonen continua a ispirarci»

Segnale di Bramati («Soffrite per un minuto») lancia il blitz del Poetto nel segno del fuoriclass­e fiammingo. Jungels guadagna 10” sui big: «Amiamo i ventagli»

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A CAGLIARI

Davide Bramati alla radio non ha pronunciat­o la famosa frase «Al mio segnale scatenate l’inferno». Quello era un (bel) film: il Gladiatore, con Russell Crowe. Il Giro d’Italia è tutto tranne che finzione, invece. La sostanza però era quella e la frase di Bramati è stata: «La prima squadra che comincia il ventaglio ha il 90% di possibilit­à di farcela. Soffrite per un minuto! Via!». «Era una piccola bugia – racconta poi il d.s. della Quick-Step Floors –. Si sapeva che avrebbero menato e sofferto per 15 minuti e non solo per uno. È stata una prova di forza, un grande numero. Ci voleva coraggio».

ANIMA Il grande Tom Boonen, maestro di situazioni ventose e spettacola­ri, si è ritirato. «Ma continua a ispirarci, a motivarci – continua Bramati –. Lo inviteremo e potrebbe venire anche al Giro. Siamo una squadra belga, sappiamo come si gestiscono i momenti in stile Tour of Qatar». A circa 12 km dalla fine, la strada si apriva. «Lo sapevano tutti, noi compresi. Non c’è stata una tattica particolar­e. Eravamo motivati». A sinistra, l’incanto del Poetto, la spiaggia cittadina più bella d’Europa. Il vento sferzante e la corsa che salta per aria. Rohan Dennis, un outsider atteso con curiosità, ha lasciato sulla strada oltre 5’. «Lo ha tirato giù un Bardiani (Vincenzo Albanese, il più giovane in gruppo, ndr) – riferiva il d.s. della Bmc Max Sciandri – cioè uno, mi ha detto Rohan, che neppure ci doveva essere (il riferiment­o era ai casi di positività di Pirazzi e Ruffoni, ndr) ». «Non mi sembrava fosse coinvolto un Bardiani, ma non metto la mano sul fuoco», diceva Marco Marcato. Ma è la grande prova di squadra Quick-Step a restare impressa più di tutto.

UOMINI «Si sono ritrovati davanti anche uomini come Capecchi e De Plus che ci serviranno di più in salita. Ma il più bravo di tutti – si sbilancia Bramati –, è stato Jungels. Una prova straordina­ria. I secondi guadagnati per la generale? Non ci pensiamo». Il giovane Davide Martinelli si è emozionato: «È ciclismo spettacolo, noi sappiamo come fare questi numeri ma spesso non ci sono i percorsi giusti e le opportunit­à. Si saranno divertiti pure a casa. Abbiamo trovato vento da tre quarti a favore, è stato un attimo e noi l’abbiamo colto». Bob Jungels sintetizza: «Amiamo i ventagli, è stata una azione studiata. Perfetto».

«PROVA DI FORZA E DI CORAGGIO BOB È STATO IL PIÙ BRAVO»

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