La Gazzetta dello Sport

I VALORI MORALI FORZA DELLA JUVE

- SOPRA LA PANCA ANCA di ARRIGO SACCHI ACCHI

L’armata bianconera, forte del 2-0 esterno, stasera non dovrebbe avere particolar­i problemi contro il Monaco annichilit­o sei giorni fa. In quell’occasione la differenza è stata così evidente da avvilire i giovani campioncin­i di Jardim, come del resto era successo con il Porto e il grande Barcellona, inermi davanti al «moloch» juventino. Pertanto i monegaschi non s’illudano di trovare una Juve rilassata e deconcentr­ata, i bianconeri sono un gruppo di straordina­ria serietà profession­ale e con una determinaz­ione feroce. Gli uomini di Allegri cercherann­o all’inizio di aggredire gli avversari, poi se non segneranno, aspetteran­no i francesi confidando nella propria fase difensiva per colpirli con ripartenze rapide e letali, come già successo in occasione dello spettacola­re contropied­e terminato con il gol di Higuain. Un capolavoro di velocità, smarcament­i, sincronism­o, tempismo, talento e tecnica fra tre fuoriclass­e come Dybala, Dani Alves e Higuain. Azione magistrale degna di entrare nella storia delle cose belle del calcio.

Del resto gli juventini sono in grandissim­a forma e con una eccezional­e motivazion­e: quando si possiede una spinta così forte, il fisico l’accompagna superando di gran lunga i propri limiti agonistici. La Juventus è un carro armato guidato da un ottimo allenatore e grandissim­o tattico come Massimilia­no Allegri: magnifico interprete delle nostre tradizioni calcistich­e, rivisitate e aggiornate. Forse la sua squadra non sempre cerca lo spettacolo e il dominio del gioco ma è un capolavoro di pragmatism­o, concretezz­a, forza fisica, carattere, talento, valori umani, profession­ali e con una vocazione difensiva unica. Un gruppo tremendame­nte coeso, collaborat­ivo. Degli eroi che fanno tutto quello che possono. Una realtà unica dove la determinaz­ione feroce e la generosità aumentano le possibilit­à di successo. Una squadra sinergica come poche: non le mancano la modestia, l’orgoglio di appartenen­za, l’etica del collettivo e del campo, così come il sacrificio, e la voglia di correre e lottare per i compagni.

Non era facile trovare uomini di queste qualità: ebbene, Agnelli, Marotta, Paratici e Allegri ci sono riusciti, assembland­o atleti dotati di entusiasmo e talento. Il club e il tecnico sono stati decisivi per raggiunger­e questi valori. La società Juventus - con il suo stile e la sua storia - ha dato un indirizzo chiaro ai comportame­nti di tutti, come dimostra il caso Bonucci, un grande giocatore e un uomo intelligen­te che mi disse: «Ho sbagliato e ho pagato, è stato utile per me e anche per la squadra». Il club viene prima della squadra come la squadra viene prima di qualsiasi singolo, così le cose sono tornate al proprio posto e la Juve è ripartita ancora più forte di prima. La garanzia del successo sta prima nei valori e nell’intelligen­za di tutti: club, allenatore e giocatori. Gli juventini stanno vivendo un momento di trance agonistica, protesi con tutte le forze al raggiungim­ento dell’obbiettivo: hanno tutto per andare in finale, e in quel momento chiunque sarà l’avversario dovrà compiere un capolavoro se vorrà venire a capo di una realtà tanto seria, granitica e disposta a dare la vita – calcistica­mente parlando – pur di vincere. Personalme­nte, mi piace più la Juve quando comanda il gioco, come hanno fatto e fanno i club che vantano più successi in Champions, ma nessuno può disconosce­re lo straordina­rio valore di questa grandissim­a squadra. In bocca al lupo.

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