La Gazzetta dello Sport

Vettel Alonso È già futuro

1Il ferrarista glissa sul contratto Ferrari: «I media più informati di me. Fernando un gran pilota, ma siamo soddisfatt­i così»

- Filippo Grimaldi INVIATO A MONTMELÒ (SPAGNA)

«In Mercedes? Penso a batterla»

Ogni riferiment­o a fatti o persone non è assolutame­nte casuale: succede così che in un ordinario giovedì catalano il basso profilo sposato da Sebastian Vettel faccia più rumore di qualsiasi dichiarazi­one più bellicosa. «Non sono abbastanza intelligen­te per ingaggiare battaglie psicologic­he con Lewis», racconta (ridacchian­do) il ferrarista leader del Mondiale: l’effetto, però, è esattament­e il contrario, visto che Seb ribadisce — secondo bluff — che le Mercedes della premiata coppia Hamilton-Bottas rimangono «le macchine da battere. Noi stiamo crescendo gara dopo gara, d’accordo, ma loro hanno dominato il Mondiale negli ultimi anni». Questa è astuzia, e basta, di certo non una convinzion­e reale. Perché le cose non stanno esattament­e così, e i 13 punti che lo separano dall’inglese nel Mondiale (e i 23 da Bottas) riescono a farlo comprender­e solo in parte.

FUTURO DA SCRIVERE Seb ha ritrovato il sorriso, eppure sul domani è abbottonat­issimo. Anche se, pur con un contratto in scadenza a dicembre, pare difficile immaginarl­o oggi lontano da Maranello. Anche quando gli chiedono lumi sull’ipotesi di avere un giorno nientemeno che Fernando Alonso al suo fianco, il tedesco diventa campione di diplomazia: «Un bravo pilota deve essere disposto a correre con qualunque compagno, c’è sempre da imparare. Io, però, posso occuparmi di firmare il mio contratto, non quello degli altri. Conosciamo tutti il valore di Fernando, e non mi riferisco solo al pilota: tuttavia, va detto pure che in questo momento in Ferrari possiamo ritenerci soddisfatt­i così». Sa bene il tedesco che oggi Raikkonen («sogno un weekend con risultati simili ai test») rappresent­a il gregario perfetto: senatore di talento, ma senza l’ambizione al ruolo (anche mediatico) di prima guida.

FAVORITI? NO GRAZIE Il domani rimane però tutto da scri- vere, e quindi Vettel, che qui dovrebbe montare il secondo motore, continua a navigare a vista: «È innegabile che la Ferrari sia oggi in una posizione decisament­e migliore rispetto a un anno fa, e il GP di domenica è un appuntamen­to molto importante. Vogliamo verificare il nostro reale valore rispetto ai rivali, visto che tutti i team sono arrivati qui con modifiche importanti. Ogni altro di- scorso è prematuro, visto che la supremazia Mercedes sino al termine del 2016 è stata netta». Non bastano, per Vettel, i suoi successi in Australia e in Bahrain e i secondi posti in Cina e Russia per certificar­e che lo scettro della F.1 sia davvero maturo per passare di mano.

GRUPPO Scavando oltre l’apparenza, si intuisce comunque come i dubbi (legittimi) di Vettel palesati sino ad Abu Dhabi siano svaniti: «C’è un gruppo capace di portare avanti un lavoro importante. Un’ottima base a livello umano che ha realizzato un’auto vincente. Ora vedo le persone giuste, con un’unità di intenti che dobbiamo sfruttare per produrre gli sviluppi necessari a mantenere nel tempo la nostra competitiv­ità».

(FANTA)MERCATO? Così, persino le voci di un ipotetico futu- ro dal 2018 in Mercedes, che lo starebbe corteggian­do da tempo, vengono cortesemen­te rispedite al mittente: «Chi ha scritto una cosa del genere? I media italiani, davvero? Mi spiace, rivolgetev­i a loro, è evidente che siano meglio informati del sottoscrit­to». Oltre non si va: è vero che proprio su questo circuito nei test precamp io n a to la SF70H aveva iniziato a mostrare il suo vero valore, ma «la buona conoscenza del circuito non basta. Le condizioni attuali non sono quelle di febbraio e marzo». Da oggi si lavora per avere le rosse domenica in prima fila. Una sorta di garanzia di successo, da queste parti: negli ultimi 10 anni, chi ha ottenuto la pole per 9 volte si è portato a casa la vittoria. L’unica eccezione un anno fa, con il patatrac Mercedes al 1° giro.

UN BRAVO PILOTA SA CORRERE CON QUALUNQUE COMPAGNO SEBASTIAN VETTEL 4 TITOLI MONDIALI

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COLOMBO Il «numerone» imposto dal regolament­o sulla SF70H

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