La Juve riscopre Matuidi Inter, offerta per Skriniar
Risalgono le quotazioni del mediano francese sfumato un anno fa. Ma è dura trattare col Psg
La strada nuova è chiara, ormai nota a tutti: se la Juve vuole aggiungere alla propria talentuosa mediana i muscoli di Steven N’Zonzi, meglio non fare affidamento agli sconti andalusi. Per il 28enne centrocampista franco-congolese il Siviglia vuole 40 milioni sonanti, il valore della clausola senza se e senza ma. La Juve sta valutando la questione e potrebbe essere pure disposta a fare l’investimento anche perché il sivigliano è il preferito della compagnia: garantirebbe alta affidabilità nella coppia centrale e restituirebbe a Massimiliano Allegri la forza fisica di Pogba. Ma la cifra robusta e la difficoltà di imbastire una classica trattativa non aiutano: ecco che la cara bottega sivi- gliana costringe la dirigenza bianconera a valutare altre strade. Una è vecchia, anzi vintage, perché tornata improvvisamente di moda. Sullo sfondo dell’affare N’Zonzi, risalgono infatti le quotazioni di Blaise Matuidi. Sì, proprio lui, quello che stava quasi per cercare casa a Torino e fu bloccato un attimo prima di fare la valigia. E che in questa sessione di mercato è stato cercato anche dall’Inter.
RITORNO DI FIAMMA Il centrocampista centrale del Paris Saint Germain e della nazionale francese, già a un passo dalla Juventus un’estate fa, ha caratteristiche differenti dal connazionale del Siviglia: predilige giocare maggiormente nelle zone di centro-sinistra, in posizione leggermente più avanzata rispetto al medianone più statico che pianta le tende in mezzo alla difesa. E soprattutto c’è l’altezza a marcare la differenza: 175 centimetri, quasi 20 anni in meno di N’Zonzi. Verrebbe quindi meno l’idea di un lungagnone da usare per le palle alte, ma Blaise ha forza fisica non comune quando può scatenare quattro ruote motrici. In ogni caso, la sua sarebbe una scelta armonica nella nuova architettura costruita da Allegri: anche lui può giocare nel centrocampo a due, come scudiero di Pjanic-Khedira-Marchisio. E, rispetto a N’Zonzi, può garantire pure un’alternativa negli inevitabili passaggi a tre durante la stagione. Ma, nonostante sia di nuovo calda, la pista per Matuidi è assai tortuosa: i rapporti tra bianconeri e Psg sono quantomeno complicati (vedi alla voce Coman) e anche i buoni uffici di Raiola potrebbero non bastare. Anzi, il mancato approdo del 30enne francese un anno fa è uno dei rari casi in cui l’agente non ha tradotto in realtà un progetto machiavellico.
UN’ESTATE FA Nel confuso fine agosto 2016 Matuidi aveva detto sì, poi nel giro di qualche ora arrivò il no più fragoroso. Non il suo, ma quello di Nasser Al Khelaifi, potentissimo e ricchissimo boss qatariota del Psg. Ai tempi la Juve era convinta che a 25 milioni si potesse chiudere l’affare benedetto anche da Allegri. Il Psg, invece, era sempre stato rigido chiedendo 30, ma era comunque disponibile alla trattativa. Pure l’a.d. bianconero Beppe Marotta non aveva lesinato ottimismo nel sorteggio Champions di Montecarlo. Poi il dietrofront. La rottura secca e inattesa all’ultima curva, con la promessa di rinnovo di Al Khelaifi. Del mediano si è ridiscusso qualche giorno con fa con Raiola e, nonostante il muro parigino, ci sarebbe condizioni più favorevoli: Matuidi si libererà a parametro zero nel 2018. E quindi anche la cifra da investire sarebbe inferiore, anche se ci sarebbe da battagliare con la concorrenza nerazzurra.
UNA TERZA VIA Il casting in mediana, comunque, non si esaurisce e andrà avanti con altre opzioni sparse sul tavolo. Un terzo centrocampista, tenuto in grande considerazione è tedesco ma con origine turche e domicilio inglese: è corteggiato già da qualche settimana anche Emre Can, uno dei leader del centrocampo ad alto voltaggio del Liverpool di Jurgen Klopp. Particolarità? La solità: scadenza giugno 2018.