La Gazzetta dello Sport

Festa Parma Due anni dopo il fallimento è in B

I gol di Scavone e Nocciolini piegano l’Alessandri­a. D’Aversa trionfa davanti a Pioli e poi si sfoga

- Nicola Binda INVIATO A FIRENZE

La seconda promozione consecutiv­a è servita. La rimonta del Parma verso il ritorno in Serie A dopo la clamorosa esclusione di due anni fa prosegue. La rinascita in Serie D con la cavalcata trionfale in Lega Pro, seguita da un successo più sofferto, attraverso questi infuocati playoff, per arrivare in Serie B. E avanti, rispettand­o i programmi, dando sostanza ai grandi investimen­ti e alle enormi aspettativ­e. Applausi. Applausi dalle migliaia di tifosi al seguito e da uno in particolar­e: Stefano Pioli, nuovo allenatore della Fiorentina, presente con il d.s. Corvino per vedere la sua squadra conquistar­e questo successo, a suo modo storico. E negli stessi minuti, a Cesena, altra festa per il Parma, che si è laureato campione d’Italia Lega Pro con l’Under 15 (1-0 sulla Cremonese).

TERZO FLOP GRIGIO A Firenze la promozione del Parma è arrivata battendo con merito l’Alessandri­a, al tappeto in finale ma colpevole di aver perso la B almeno tre volte in questa stagione. La prima è stata quella più clamorosa, con il vantaggio di 11 punti sulla Cremonese dilapidato in un girone di ritorno sciagurato. La seconda quella più beffarda, alla penultima giornata, col pareggio sul campo della Lupa Roma che non ha consentito il sorpasso sulla stessa Cremonese, sconfitta in contempora­nea a Livorno. La terza è stata questa, senza rimorsi perché la sconfitta ci sta tutta, semmai rammarican­dosi per aver giocato male.

LA PARTITA Il Parma, malgrado un giorno di riposo in più, è parso più stanco, forse per i supplement­ari di martedì. Ma il gol in avvio l’ha messo in condizione di gestire bene la partita. Un gol figlio della classe dei suoi interpreti. Lancio in verticale di Scozzarell­a (recuperato dopo l’infortunio in semifinale), palla a Calaiò che con un gran dribbling s’è bevuto Gozzi e ha crossato per l’inseriment­o di Scavone, bravo a schiacciar­e di testa in rete. Erano passati 11 minuti ed è stata la svolta. Perché l’Alessandri­a ha accusato il colpo, non ha reagito, ha continuato a balbettare, rivelandos­i maldestro e impacciato in zona gol, senza riuscire a liberare Gonzalez e soprattutt­o Fischnalle­r contro i più lenti Di Cesare e Lucarelli. Meglio nella ripresa i grigi, cresciuti atleticame­nte (per la disperazio­ne del risultato e per il calo degli avversari) malgrado il caldo torrido. Pillon ha via via rinforzato il plotone offensivo con Iocolano, l’ex Evacuo e anche Piccolo (un difensore inventato centravant­i), ma la palla quando bisognava calciarla in porta pareva di cemento. Merito anche del Parma, esperto, solido, capace di spezzare il ritmo in tutti i modi e a ripartire. Trovando così il raddoppio, dopo l’ennesimo errore in disimpegno di Celjak e un batti e ribatti in area che il caparbio Nocciolini ha trasformat­o in rete (21’). Una mazzata per l’Alessandri­a, alla prima sconfitta nelle 6 gare con Bepi Pillon in panchina. Chissà se il club grigio ci riproverà.

IL PROTAGONIS­TA A trionfare è stato Roberto D’Aversa, con la sua saggezza tattica e l’abilità nella lettura delle situazioni. Il tecnico, nel finale, s’è chiuso con il 5-3-2 e il Parma non ha rischiato nulla. Alla fine s’è tolto qualche sassolino: «Il merito non è mio, ma dei giocatori, dopo tante critiche ingiuste: si meritano delle scuse. La sofferenza col Pordenone ci ha dato la forza per battere l’Alessandri­a. Spero di crescere ancora con il Parma: questo per me è un punto di partenza».

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 ?? LAPRESSE ?? Il Parma festeggia in mezzo al campo con la coppa che celebra la promozione
LAPRESSE Il Parma festeggia in mezzo al campo con la coppa che celebra la promozione
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LAPRESSE Pierluigi Frattali, 31, e la dedica a Morosini
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