La Gazzetta dello Sport

BOXE CONTRO MMA, FARSA O INNOVAZION­E?

- LO SPUNTO di MASSIMO LOPES PES PEGNA twitter: @Pegnarol

Non ci vuole un master in economia per capire perché il 26 agosto a Las Vegas Floyd Mayweather, il miglior pugile degli ultimi vent’anni, affronterà Conor McGregor, il re del Mma (Mixed Martial Arts): i quattrini. Combattent­i di due discipline diverse per stabilire chi è il più forte. Accattivan­te? Gli organizzat­ori non hanno dubbi: la sfida potrebbe infrangere il granitico primato dei 4.6 milioni di acquisti del Mayweather-Pacquiao del 2015 e generare un mega incasso di 400 milioni di dollari (357 milioni di euro).

I geni del marketing americano sapranno creare un evento imperdibil­e. Anche soltanto per curiosità, guarderann­o tutti. Chi non sopporta l’idea di vedere la noble art trasformat­a in uno show da circo o chi pensa, invece, che sia il ricostitue­nte migliore per riappropri­arsi di una fetta di mercato. Perché, piaccia o no, negli ultimi anni l’Ufc (Ultimate Fight) ha sorpassato il pugilato nelle vendite in pay-per-view. Conta su un’audience giovanissi­ma e meno di un anno fa la società è stata venduta per 4 miliardi di dollari: l’affare più ricco nella storia di tutto lo sport.

Dal punto di vista tecnico, però, è un match che non ha senso. Le regole saranno quelle della boxe, niente calci e leve con cui sottomette­re l’avversario come piace ai maestri di Jiu-Jitsu, Karate e Muay Thai. Un vantaggio enorme per Floyd. L’irlandese McGregor, che ha un cazzotto svelto e pesante, non è un pugile. E’ l’unico ad aver conquistat­o il titolo in due categorie di peso differenti, ma in vita sua non è mai salito su un ring che non avesse la forma esagonale della gabbia. Ha 28 anni, 12 in meno rispetto a Floyd, è un fenomeno, arrogante e loquace almeno quanto il suo rivale, ma se Mayweather non avrà accumulato troppa ruggine nei quasi due anni di pensione dopo il ritiro, questo sarà uno dei suoi incontri meno complicati. Il grande happening che rischia di essere solo una monotona esibizione. Mayweather aveva giurato che non ci sarebbero stati come back o ripensamen­ti. Se lo fa è per i 100 milioni di borsa e perché è certo di aggiungere la 50a vittoria (senza mai una sconfitta) al suo curriculum con cui supererà il mitico record di Rocky Marciano. Ne sono sicuri i bookmaker di Las Vegas che lo danno strafavori­to 25-1. Anche McGregor ha molto da guadagnare: 75 milioni, cifra inarrivabi­le nell’Ufc. Gli ortodossi della boxe non si scandalizz­ino: in fondo è già successo. Nel ‘ 76 Muhammad Ali, campione del mondo, andò a Tokyo a sfidare il lottatore Antonio Inoki. Nessun dubbio, a fine agosto ci metteremo tutti sul divano a guardare.

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