Brividi in acqua Il più grande contro uno squalo
Uomini e animali, confronto che affascina Non si conoscono i dettagli, solo la data: 23 luglio
C’era una volta la Balena di Giona. Poi venne Moby Dick di Melville, quindi lo Squalo Bianco di Steven Spielberg, che dal ‘75 al 77 polverizzò ogni record d’incasso al cinema. Anche Michael Phelps per primati e medaglie non ha rivali, tanto da essere stato definito, sin da ragazzino, lo Squalo di Baltimora: sbranava solo metaforicamente gli avversari, ma è sempre stato vorace in acqua. La Discovery americana a marzo aveva annunciato che alla Shark week estiva sarebbe stato coinvolto il 28 volte medagliato olimpico. Per far cosa? Adesso si apprende che il leggendario nuotatore, ritiratosi dopo i Giochi di Rio 2016, il 23 luglio scenderà eccezionalmente in acqua per confrontarsi col pesce più feroce. Phelps col costumino, neanche col body a pelle di squalo già bandito dal- le piscine nel 2010, contro il pesce lungo circa 4 metri, protetto da una gabbia. Più che una gara, anche se dovrà darne il senso, l’incontro ravvicinato sarà una divertente interazione.
CHE CONFRONTO Lo squalo vero contro lo squalo umano: lo spot è già partito, con questa presentazione: « L’atleta più decorato del mondo affronta il predatore più implacabile, temibile dell’oceano. Il grande oro contro il grande bianco». Anche se non è un vero confronto di sport: basti pensare che già dalla velocità il confronto si presenta impari, sbilanciato: ovviamente a svantaggio del nuotatore. Perché un nuotatore dei 100 stile libero, quindi un velocista, raggiunge i 9.2 km/h, uno come Phelps che copre in 48” i 100 metri può arrivare al massimo a 8.5 chilometri orari, mentre il pericoloso pesce raggiunge anche punte di 40 km/ h. L’evento è sostenuto da un battage kolossal, ma i dettagli sono tenuti segreti da Discovery per non far cadere l’attenzione sulla curiosa sfida, se non che il confronto sarà inserito in una puntata speciale della classica settimana dedicata agli squali, e che Phelps avrà «la possibilità di vincere». Sarà perché Phelps è libero e lo squalo dentro un rete protetta? Di sicuro dopo Rio Phelps è diventato una macchina da business e di iniziative: Discovery guarda a un pubblico giovane e Michael è un’icona di irresistibile attrazione in faccende acquatiche.
UOMINI- ANIMALI Phelps, ma prima ancora Thorpe nelle baie australiane, e Magnini hanno nuotato con i delfini e il confronto uomini-animali ha coinvolto anche altri sport, non solo recentemente: da Jesse Owens con i cavalli (poi ci provò Oscar Pistorius contro un purosangue), per non dire dei confronti con le auto, le bici (in Italia si ricorda anche un Petacchi-Magnini). Ma non c’è dubbio che il fascino, l’immaginario del nuotatore-squalo resta imbattibile. E se talvolta, le cronache dei mari ci raccontano di vittime sorprese dalla ferocia dello squalo, Dawn Fraser, triolimpionica dei 100 sl, una volta negli anni 50 si trovò in un’isola australiana insieme a un’altra compagna, e temendo l’attacco evitò di scappare, di ingaggiare una sfida. Rimase ferma, impassibile: e lo squalo la graziò e se ne andrò. Ora sta per andare in scena Phelps vs Shark. In alto, una delle sfide di velocità di Jesse Owens con i cavalli. Sotto, il tentativo di Claudio Chiappucci di battere Lana del Rio, figlia di Varenne, nel luglio 2010 a Vinovo: sui 1000 metri perse di oltre 20 metri. Nel ‘95 aveva battuto Peace Kronos.