La Gazzetta dello Sport

Sciabola d’argento E’ un’Italia da record

Undici podi e primo posto nel medagliere: si è puntato sui giovani, scommessa vinta

- Marisa Poli

Undici medaglie, come l’edizione da record del 1999, quando ancora agli Europei non venivano convocati tutti i migliori, ma spesso era dato spazio ai più giovani. L’Italia della scherma torna davanti a tutti nel medagliere che chiude gli Europei di Tbilisi, nell’edizione post olimpica che spesso misura lo stato di salute del movimento. E’ il momento dei ricambi e quelli azzurri hanno dimostrato di essere già pronti per il podio. Come ieri, quando la sciabola maschile azzurra ha chiuso d’argento, come un anno fa, la prova a squadre.

VALORI E’ tornata a farla da padrone il fioretto, con il Dream Team a dominare sulla Russia, e sei medaglie in totale. Si sono fatti vedere per la prima volta tra i migliori nell’individual­e i talenti annunciati Luca Curatoli (bronzo nella sciabola) e Alice Volpi (bronzo nel fioretto). La sciabola a squadre ha chiuso d’oro con le ragazze, un altro passo avanti di un gruppo che l’anno scorso ha sfiorato il podio olimpico. E’ tornato in una finale Paolo Pizzo, unico acuto della spada che, con la squadra maschile, ha fatto un passo indietro rispetto agli ottimi risultati delle ultime stagioni, culminate con l’argento di Rio. E se un appunto si può fare, è la difficoltà di Fiamingo e compagne a risollevar­si, ieri la squadra ha terminato all’ottavo posto, ranking molto al di sotto del valore del gruppo.

SCIABOLA L’ultima medaglia, ieri, è un po’ il sunto della forza della scherma azzurra. Dopo l’addio di Tarantino, dopo l’uscita di Occhiuzzi, che deciderà del suo futuro, ora c’è spazio il talento dei più giovani — Luca Curatoli (classe ‘ 94), Enrico Berrè (‘92) — c’è l’esperienza di Luigi Samele, che da ragazzino fu lanciato in azzurro, c’è l’orgoglio di Aldo Montano, che in questo suo momento di forma non splendida, sta giù dalla pedana e dà consigli, e appoggio, e coraggio ai compagni. Spiega Montano: «E’ una fortuna essere in un gruppo così, in questo momento di difficoltà più mentale che fisica, mi sta bene anche questo ruolo, anche se spero di poter dare presto una mano anche in pedana. Avere compagni forti in squadra è uno stimolo, non ti fa fermare mai, il livello resta sempre alto e cresci anche tu». Pacca sulla spalla a Curatoli, non brillantis­simo in finale: «Ha fatto un grande Europeo individual­e. Ci sono passato anch’io, può capitare, sono step che devi mettere in conto». Stavolta è finita come l’anno scorso, ha vinto di nuovo la Russia — stavolta 45-41 —, ma gli azzurri sono lì, appaiati ai russi al primo posto della classifica mondiale e forti dei due successi e 4 secondi posti in Coppa. Dice Gigi Samele, che a 30 anni ha cambiato città (ora è a Bologna) e maestro (lavora con Andrea Terenzio) e per riaccender­e l’entusiasmo. «Il segnale è buono: se riusciamo a stare così vicino ai russi anche quando non siamo al meglio... Ci riproverem­o ai Mondiali, ormai con la Russia è un classico. La squadra è nuova, questo gruppo ha qualcosa in più». Un po’ come la scherma azzurra, non finisce mai.

 ?? BIZZI ?? Il romano Enrico Berrè, 24 anni, oro iridato a squadre nel 2015
BIZZI Il romano Enrico Berrè, 24 anni, oro iridato a squadre nel 2015
 ?? BIZZI ?? Enrico Berrè, Luca Curatoli, Aldo Montano e Luigi Samele
BIZZI Enrico Berrè, Luca Curatoli, Aldo Montano e Luigi Samele

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy