«Il bello è faticare non per il tempo ma per star bene»
C’è sempre una salita prima di raggiungere una vetta. Anche in pianura. Anche a Milano. E quella che hanno affrontato più di duemila donne ieri è stata una salita coi fiocchi. Vuoi per il caldo scoraggiante, vuoi perché la stragrande maggioranza non corre per mestiere, ma per puro piacere. E magari ha cominciato a farlo da poco. Erano tutte lì, dentro il catino bollente dell’Arena civica, ad affollare già dal pomeriggio i vari stand del Beauty Village, in attesa di buttarsi in pista e poi per le strade del centro, per la seconda edizione della Lierac Beauty Run: 5 o 10 km, inseguendo un sogno. E questo sogno è sentirsi belle anche dentro la fatica, è faticare non solo per raggiungere un buon risultato cronometrico ma soprattutto per sentirsi meglio, più in forma, alleggerite dai compiti del quotidiano. È prendersi cura di se stesse attraverso la cosa più facile: muoversi, camminare, marciare, correre.
RUN4ME Si riconoscevano già prima della partenza i vari gruppi di «runner del sabato sera», ragazze che da gennaio, ogni sabato, si sono preparate per questa salitona. Ad esempio, le partecipanti di «Run4me», che già nel nome porta il senso del progetto rosa («corro per me stessa») e che sono arrivate con una squadra di esperti, dal nutrizionista al preparatore atletico a chi dava i consigli per una corretta idratazione. O ancora, la formidabile squadra femminile di «Pink is good» della Fondazione Umberto Veronesi, pensata come testimonianza che anche dopo un tumore la vita può, anzi deve, tornare a sorridere e, volendo, a correre.
FESTA DELLE DONNE Coraggiose, che hanno scelto la fatica bella di sfidare se stesse, e l’hanno condivisa con tante altre come loro. Spronate dai «pacer» (motivatori che dettano il ritmo come dei cronometri) verso il traguardo sulla pista dell’Arena, teatro storico per l’atletica. E se lo meritavano tutte, un traguardo in una cornice così prestigiosa e una squadra di accompagnatori pensata per metterle a proprio agio, in una serata davvero particolare. Dove ciascuna, dai 20 anni in su (anche molto in su…), con un paio di scarpe e una maglietta arancio fluo, ha potuto sentirsi regina per una notte, indipendentemente dal risultato finale. La grande bellezza dello sport, e di appuntamenti come questi, non è tanto staccare un «tempone» o una prestazione da brivido. È piuttosto sperimentare l’enorme soddisfazione che si prova a migliorarsi anche solo di un pochino. E se non ci si è riusciti questa volta, sapere che c’è la prossima per riprovarci, e poi un’altra ancora. Sono gli occhi delle compagne di corsa che te lo insegnano. È quella luce che si accende quando ti sembra di non averne più, quando senti che le gambe diventano di piombo, e invece, proprio sul più brutto, trovi dentro di te l’energia nuova accumulata negli allenamenti e riparti. Un piccolissimo miracolo rosa, a Milano.