Lacrime e polemiche Italia fuori dal Mondiale
1Contestato un fallo antisportivo a Zandalasini a -9”. Petrucci: «L’arbitro non dormirà tranquillo»
Restano le lacrime, all’Italdonne. E sono lacrime di rabbia, per una sconfitta all’Europeo contro la Lettonia che toglie alle ragazze di Capobianco la possibilità di partecipare al Mondiale del prossimo anno in Spagna (bisognava arrivare nelle prime 6). La rabbia è tutta in un fischio pesante, decisivo: un antisportivo a Zandalasini a 9” (sul 67-66 per l’Italia) dalla fine difficile da digerire. Al netto delle teorie che ognuno potrà avere a riguardo, bisogna partire dal regolamento Fiba e dall’articolo 37 con quattro punti. Un fallo antisportivo è un contatto falloso di un giocatore che, a giudizio dell’arbitro, è: 1) Non un legittimo tentativo di giocare direttamente la palla nello spirito e nell’intento delle regole; 2) Un contatto eccessivo, duro causato da un giocatore nel tentativo di giocare la palla; 3) Un contatto del difensore da dietro o lateralmente su un avversario in un tentativo di bloccare il contropiede e non c’è alcun avversario tra l’attaccante e il canestro avversario; 4) Un contatto del difensore su un avversario in campo durante gli ultimi 2 minuti nel quarto periodo e in ogni supplementare, quando la palla è fuori campo per una rimessa in gioco e ancora nelle mani dell’arbitro oppure a disposizione del giocatore incaricato della rimessa.
PASSIONE E AMORE
Al 99% quello di ieri viene sempre fischiato come fallo normale, perché altrimenti sarebbero tutti antisportivi (anche quello subito dopo di Masciadri). È un errore (grave) di valutazione. Giorgia Sottana, una delle nostre leader, sul suo profilo Facebook ha dedicato un lungo scritto proprio all’arbitro, lo spagnolo Luis Miguel Castillo Larroca (ieri tirato in ballo anche dal presidente Fip Petrucci: «Non so se stanotte dormirà tranquillo»): «Sono sicura che le ragazze della Lettonia hanno lavorato molto duramente tanto quanto noi, quindi perché prendere una decisione del genere? Non capisco perché non ci hai lasciato giocare il nostro ultimo possesso. Fischia il fallo e lasciaci giocare. Posso accettare la sconfitta ma non posso accettare che qualcun altro decida quando dobbiamo perdere. Non posso credere che la nostra passione, il nostro amore per questo gioco e tutti i sacrifici che abbiamo fatto siano stati resi vani da una decisione arbitrale. Vorrei che tu fossi qui con me adesso per vedere le nostre lacrime. Magari avremmo perso lo stesso, o magari no. Chi può dirlo. Ma la tua chiamata è una ferita, una cicatrice nella nostra anima. Spero di non incrociarti mai più». SOGNO
Detto questo, l’Italia ha giocato una buonissima partita, difendendo in maniera tosta e poggiando il gioco in attacco sulla solita Zandalasini e sulle invenzioni di Sottana. La mattinata sembrava subito prendere la giusta direzione sul 29-18 di inizio secondo quarto, ma le lettoni hanno ridotto lo svantaggio con le triple dando vita a un avvincente punto a punto, con l’Italia che ha avuto 7 secondi alla fine per il tiro della vittoria (tripla fallita da Masciadri). Deluso e con le lacrime agli occhi Capobianco: «Abbiamo giocato una partita straordinaria ma non è bastato. Queste ragazze vanno ringraziate una ad una per quanto fatto qui – le parole del coach delle azzurre –. Con loro ho vissuto un sogno, poi però capita che nel cuore della notte si venga svegliati di soprassalto. Ma vado a dormire sereno, perché tutti abbiamo dato il massimo». In effetti l’Italia ha fatto appassionare tanta gente, la Zandalasini è un po’ come era negli Anni 80 Catarina Pollini, semplicemente sensazionale. Tra due anni c’è l’occasione del riscatto, nell’Europeo 2019 che si giocherà in Lettonia e Serbia.
NON HO TANTE PAROLE. GRAZIE. TORNEREMO. È UNA PROMESSA CECILIA ZANDALASINI ALA ITALIA