La Gazzetta dello Sport

Cassani spinge Fabio: «È subito dietro ai big»

- Mattia Bazzoni

Tour d’Italia. Suona come una provocazio­ne, eppure l’esercito azzurro alla Boucle (18 uomini, 5 in più dell’anno scorso) è il secondo più rappresent­ato dopo la Francia e promette di regalare quelle soddisfazi­oni che al Giro di casa — Nibali a parte — sono mancate. Il c.t. Davide Cassani è d’accordo: il barometro delle previsioni alla vigilia della partenza di Düsseldorf segna sere- no. «Molti dovranno lavorare per i capitani, ma abbiamo delle individual­ità che possono regalarci gioie — spiega il tecnico romagnolo —. Sì, il bilancio potrebbe essere migliore rispetto al Giro, anche perché in Francia ci sono cacciatori di tappe che a maggio mancavano. Penso a Ulissi, che è in grande forma, a Trentin, che al Tour ha già vinto due volte, a Colbrelli, che quest’anno si sta comportand­o molto bene, e a Brambilla. Ma anche a Felline, nonostante abbia Contador in squadra, a Ca- ruso e a De Marchi, che in una giornata di libertà possono provarci». Richiesta secca: «A fine Tour sarei contento con due vittorie di tappa e un azzurro sul podio. Sono esigente...».

TRICOL-ARU L’azzurro da fotografia sui Campi Elisi è naturalmen­te Fabio Aru: «Mi aveva colpito già al Delfinato» prosegue Cassani. «Continuo e brillante. Meglio dell’anno scorso, dove pure vinse una tappa. Al campionato italiano ha confermato questa impression­e, sfrut- tando una salita di 4 km per attaccare: non era facile. Può fare un grande Tour, anche perché il tricolore dà qualcosa in più. Si è visto con Nibali nel 2014». La Boucle 2016 del sardo franò a una salita dal termine: era sesto, si ritrovò 13° a quasi 20 minuti da Froome. «Ma è stata una sberla salutare, si è risollevat­o subito ai Giochi di Rio e ha capito i motivi del crollo. Col senno di poi, anche l’infortunio di aprile in Sierra Nevada ha avuto risvolti positivi: il Giro non l’avrebbe vinto; in più non avrebbe vinto nemmeno il tricolore e non sarebbe al via del Tour in questa forma. I favoriti? Froome è il riferiment­o, per via della squadra; poi Quintana, Porte e Contador. Fabio lo metto subito dietro, insieme a Bardet, Chaves e Yates».

PROVE Il c.t. è in partenza per il Giro d’Austria (2-8 luglio) dove correrà con una Nazionale giovane capitanata da Elia Viviani (gli altri sono Albanese, Velasco, Ciccone, Ballerini, Vendrame, Filosi e Belletti), in preparazio­ne dell’Europeo del 6 agosto: Herning chiama i velocisti. Ma anche il Tour è un banco di prova per gli « azzurrabil­i » : «Guarnieri, Cimolai e Sabatini mi serviranno in ottica Europeo — spiega Cassani —, gente come Felline, Trentin, Colbrelli, Ulissi, De Marchi e Bennati sono osservati speciali per il Mondiale di Bergen, che è più duro. Mi interessa anche vedere come si comportera­nno i “neofiti” Pasqualon e Bettiol: è il loro primo Tour, un’esperienza che tornerà utile».

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DAVIDE CASSANI SU FABIO ARU «CONTINUO E BRILLANTE. MOLTO MEGLIO DELL’ANNO SCORSO»

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