Gallinari tra due amori «Il rinnovo a Denver e l’Italia»
Alle prese con la free agency: «Mi aspettano tanti incontri, ma i Nuggets sono la prima opzione. E poi vorrei vincere l’Europeo in azzurro: io ci credo»
Tre giorni sui banchi di scuola, prima del momento più importante della sua carriera NBA. Danilo Gallinari ha lasciato l’Italia destinazione New York: sabato alle 6 ora italiana comincia la free agency, di cui il Gallo sarà protagonista per la prima volta in carriera. Dovrà trovarsi un nuovo contratto, e per questo nella Grande Mela vedrà le squadre interessate a lui. Prima di partire, però, e concentrarsi sul mercato e poi sull’estate con la Nazionale in vista dell’Europeo, il 28enne azzurro è tornato studente per tre giorni («La scuola mi è sempre piaciuta») per immergersi nella International Business Academy, il corso che SDA Bocconi e Nbpa, il sindacato dei giocatori Nba, hanno organizzato a Milano per aiutare gli atleti a capire meglio come sfruttare e massimizzare il proprio brand. Un’opportunità di crescita (una delle tante attività che l’associazione giocatori organizza ogni anno) che Danilo però non pensa di poter utilizzare nella scelta della sua prossima squadra: «Prenderò una decisione basandomi su quello che ho imparato in questi anni di carriera» racconta appena finita l’esperienza in classe.
Danilo, come è stato tornare a scuola?
«Bellissimo, e il fatto di tornarci un po’ più maturo rispetto a quando l’ho lasciata è un’idea molto interessante. Con la Bocconi poi ho un legame particolare perché mio padre Vittorio si è laureato qui».
Cosa ha imparato?
«Nbpa e SDA Bocconi hanno dato l’opportunità a noi giocatori di imparare cose di cui sapevamo poco. E attraverso gli incontri con amministratori delegati di importanti aziende italiane ci hanno offerto un punto di vista nuovo e diverso su quello che può essere il mondo fuori dal basket. Ho imparato che fare del network è fondamentale, così come mantenere i contatti e imparare ancora di più dalle persone che ci hanno parlato».
Dopo la scuola la aspetta la free agency.
«È una cosa nuova per me, ma penso che sarà interessante. Mi aspettano tanti incontri, con la curiosità di scoprire man mano cosa mi proporranno le varie squadre».
A cosa punta?
«Il mio obiettivo è rimanere a Denver, e per questo uno dei primi incontri che avrò sarà con loro. Hanno la priorità, voglio parlare prima di tutto con loro e sentire cosa hanno da dire. I Nuggets sono la mia prima opzione».
Si sente un giocatore da massimo salariale?
«Io sì, anche se so che il mercato dice altro e che non riceverò proposte di quel tipo. Per me però il progetto conta più dei soldi: mi auguro di poter finire in una situazione importante, più che con un contratto importante».
Sta pensando anche ad un super team?
«Se i super team sono squadre come Cleveland o Golden State, entrambe non hanno né il budget né lo spazio a livello di gioco per me. Ma ci sono tante ottime squadre in giro… Staremo a vedere».
La free agency influirà sulla sua avventura all’Europeo con la Nazionale?
«Assolutamente no, io voglio giocare con l’Italia. L’unico ostacolo potrebbe essere un eventuale nuovo proprietario di una mia eventuale nuova squadra che provi ad impedirmi di rispondere alla convocazione. Ma non ne vedo proprio la ragione. Ci sarò».
Sarà l’ultima Italia di Ettore Messina commissario tecnico: una motivazione extra?
«Sicuramente, e vale sia per lui che per noi. Sono certo che sarà una bella avventura perché stavolta potremo lavorare con un calendario più regolare rispetto a quello incasinato del preolimpico dello scorso anno».
Un obiettivo per il raduno?
«Trovare un nuovo compagno di camera, visto che Peppe Poeta, con cui l’ho divisa per 10 anni, non ci sarà. La coppia Datome-Vitali è consolidata, quindi magari parlerò col Beli…».
L’Italia all’Europeo farà…
«Gioco per vincere. Bisogna sempre darsi un obiettivo importante: se non credessi di poter vincere nemmeno giocherei»