ELEZIONI FEDERALI, VA FATTA CHIAREZZA
Che cosa dirà il Collegio di Garanzia sul quesito opportunamente posto da Malagò? Schede bianche e schede nulle valgono o no per stabilire le percentuali di voto? La legge dice che chi nelle federazioni ha già alle spalle due o più mandati per essere rieletto deve ottenere il 55% dei voti più uno. Ovvero: bianche e nulle conteggiate o meno fanno la differenza. O meglio l’hanno già fatta, come nel caso di canoa e ciclismo. Doverose due premesse che speriamo possano tranquillizzare il presidente del ciclismo Di Rocco (lì sono state conteggiate le schede bianche, una, e non conteggiate le decisive nulle, 22) ed evitare che l’avvocato Matera, presidente di quell’assemblea elettiva e non solo, si stizzisca quando Palazzo di Vetro invoca il buon senso: 1) al pari di Malagò, siamo interessati a guardare avanti e non indietro, a regole certe e giuste per le elezioni che verranno e non alle elezioni che tra un ricorso e l’altro (ultimo il pugilato) ci siamo lasciati alle spalle; 2) le regole, giuste o sbagliate che fossero, sono state fin qui applicate e rispettate. Il tema è: che cosa si deve intendere per «voti validamente espressi», formuletta che ritroviamo un po’ ovunque? Quanto è giusto per stabilire il quorum deliberativo cancellare schede bianche e/o schede nulle? Non erano anche quelli «voti validamente espressi»? La scheda bianca esprime un palese dissenso, una posizione ben definita. Il Collegio, su questo, non avrà dubbi. Sembrano invece essercene sulla scheda nulla. Che può essere figlia di un mero errore di compilazione e non dunque di una posizione «contro», e come tale non degna di essere conteggiata. Tesi accettabile, se non che le nulle non sempre e non soltanto sono figlie di errori. Ci sono anche quelle volontariamente nulle, espressione anche queste di un dissenso. E allora? Secondo chi ne sa più di noi, c’è dell’altro. Altro che pesa. La Melandri aveva aumentato il quorum al 55% per i candidati di lungo corso con una chiara finalità: alzare nei loro confronti l’asticella. Gli statuti delle federazioni prevedono per i neo candidati la regola che per vincere devono ottenere il 50% più un voto dei presenti aventi diritto al voto. Esempio: se a votare sono in 100, il neo candidato per vincere deve ottenere 51 voti. Ma se di quei 100 voti 10 sono schede nulle, al candidato con più mandati alle spalle, ove fossero non conteggiate, di voti per essere eletto ne basterebbero 49,5 (facciamo 50) uno in meno del neo candidato. Se funziona davvero così, funziona male. Malagò si capaciti della scivolosa questione e non si accontenti, se è necessario, di come magari gli viene presentata.