La Gazzetta dello Sport

Ducati ormai è certezza Primi Dovi e Barbera

1Borgo Panigale domina le sessioni di prove su asciutto e bagnato Il leader iridato: «Noi costanti, gli altri no». Ma c’è il pericolo Marquez

- Paolo Ianieri INVIATO A HOHENSTEIN-ERNSTTHAL (GERMANIA)

Cambiano i tipi di pista, velocissim­e, tortuose, lente; cambia il meteo, dal caldo torrido al freddo autunnale, dal sole alla pioggia; cambiano gli avversari, una volta è la Honda (qui temibiliss­ima soprattutt­o con Marc Marquez), l’altra la Yamaha, e il weekend dopo si alterna ancora; ma a non cambiare in questa imprevedib­ile MotoGP è la Ducati. «Hanno fatto una gran moto e ormai sono sempre lì davanti, su ogni pista e in ogni condizione. Saranno molto difficili da battere fino alla fine» sentenzia Valentino Rossi, neppure troppo sorpreso dalla competitiv­ità assoluta di Borgo Panigale. Che in questo venerdì, iniziato sull’asciutto della FP1 e proseguito nel pomeriggio con uno scroscio d’acqua in apertura della FP2 e poi ancora quando, a metà turno, la pista aveva iniziato ad asciugarsi, piazza davanti il solito Andrea Dovizioso, ma si toglie anche il lusso di mettere una GP16, quella coi colori Avintia di Hector Barbera, in cima alla classifica del pomeriggio.

MISTERO ROSSO Una Ducati buona per tutte le stagioni, con Gigi Dall’Igna, direttore generale Corse, che non trattiene la risata quando gli si chiede che cosa sia davvero cambiato sulla GP17 da Austin, quando sia Dovi sia Jorge Lorenzo avevano alzato la voce contro la mancata competitiv­ità. «È una bella domanda. Ma ovviamente non do la risposta» replica, prima di infilarsi nell’hospitalit­y Pramac per andare a discutere assieme a Paolo Campinoti e Francesco Guidotti con Danilo Petrucci e il suo manager, Alberto Vergani, gli ultimi dettagli del rinnovo del contratto.

COSTANZA Fatto sta che, anche su quella che per molti piloti è più parcheggio che pista da MotoGP, la rossa è apparsa a proprio agio. «Le ultime gare hanno confermato la stabilità della nostra posizione. Assen ha detto tanto in proposito, e sarebbe strepitoso confermarl­o qua. Però a questo punto ci siamo anche noi» conferma il leader del Mondiale. Che, nonostante una FP2 complicata («Non sono stato esplosivo come al solito. Non sentivo l’anteriore, bisogna capire se è stato un problema nostro o altro»), ha la sua teoria su quanto stia accadendo. «Più che un nostro cambiament­o, in queste gare a venire fuori sono stati i limiti degli avversari. Miglioriam­o costanteme­nte piccole cose, ma mentre noi siamo sempre costanti, sono le altre moto a non funzionare sempre al meglio».

PETRUX OK Se Lorenzo continua a faticare più del compagno («Andrea guida con uno stile da pilota degli Anni 80-90, più racchiuso sulla moto»), ma tutto sommato ha fatto vedere qualche progresso — grazie anche al nuovo asfalto che genera un grip che sul bagnato ha permesso di girare 4” più rapidi —, c’è la conferma di Petrucci, 8° al mattino e 3° (ma con lo stesso tempo di Pedrosa e quindi 4° avendolo ottenuto dopo) con il bagnato. «Che è la situazione con la quale mi trovo meglio, anche se spero nell’asciutto per continuare a imparare».

APRILIA RUSPANTE L’Italia felice è anche l’Aprilia, con un solido Aleix Espargaro 4° al mattino in scia alla Honda di Dani Pedrosa e alla Yamaha di Maverick Vinales e poi 5° in FP2 («Non amo questa pista eppure qui vado sempre forte, la moto è competitiv­a in tutte le condizioni, possiamo fare una bella gara»). Ma pure Sam Lowes è stato 15° al mattino davanti a Rossi — che con Lorenzo, Crutchlow e il povero Iannone (brutta caduta alla 11 e ultimo del primo turno) in caso di pioggia questa mattina, in qualifica, dovrà passare dalle forche caudine della Q1 — e poi 9° in FP2.

CHE MARC Alla fine di tutto, però, bisognerà fare sempre i conti con l’oste, ovvero Herrn Marquez, imbattuto da queste parti quanto a pole e vittorie da 7 anni. Il campione della Honda è stato fenomenale sul passo al mattino, 6°, con un ritmo pazzesco (2 giri sull’1’21”, ben 15 sull’1’22”!), ma anche in FP2, 2°, ha dimostrato il gran feeling con questa pista. «Sono andato molto forte in tutte le condizioni. L’inizio è ottimo». Parole preoccupan­ti. Per gli altri.

UNA CONFERMA PER IL MONDIALE ADESSO CI SIAMO ANCHE NOI ANDREA DOVIZIOSO PILOTA DUCATI

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