La Gazzetta dello Sport

«Non è Assen Con il telaio problemi pure sull’acqua»

Scontento: «Mai avuto la moto per spingere». Viñales: «Non so cosa succede»

- Giovanni Zamagni HOHENSTEIN-ERNSTTHAL

L’aveva detto, dopo il successo di Assen. «Calma a dire che siamo definitiva­mente competitiv­i: qui cambia tutto dal sabato alla domenica, figurarsi da un GP all’altro». I fatti, purtroppo per lui, gli danno ragione. «Uno spera sempre che non sia così, invece… Ma questa volta è un po’ differente» spiega Valentino Rossi, in grande difficoltà sia sull’asciutto (15°) sia sul bagnato (16°). I numeri, insomma, sono impietosi: Valentino lo ammette, convinto, sperando che con il sole la situazione non sia così compromess­a. «Certamente è stata una giornata difficile e frustrante, con problemi in tutte le condizioni. Con le gomme slick, però, non siamo andati malissimo, perlomeno con le medie da gara: avevo un buon passo, ero abbastanza costante. Poi, però, quando ho montato le morbide nuove per fare il tempo, ho perso completame­nte fiducia con l’anteriore, in particolar­e nelle curve a destra e giù dalla discesa», spiegando così il 15° tempo delle FP1, dove ha anche patito un problema tecnico. «La M1 con il telaio nuovo si è fermata: non posso entrare nel dettaglio, ma nulla di grave».

BAGNATO Lo è molto di più quando analizza la sessione del pomeriggio. «Avevo grandi aspettativ­e per le FP2, perché nel 2016 ero stato molto competitiv­o qui con le rain. Invece, fin dal primo giro, ho capito che non eravamo a posto, non potevo spingere» spiega Rossi, che dice di aver provato anche il telaio nuovo, poi smentito ai microfoni di Sky dal responsabi­le del progetto MotoGP Maio Meregalli («nel pomeriggio, Rossi non ha potuto provare il nuovo telaio, cosa che invece ha fatto Viñales»). Un piccolo mistero che non cambia la sostanza: ciclistica vecchia o nuova, sul bagnato entrambi i piloti Yamaha sono stati lenti. Viñales, velocissim­o sull’asciutto (secondo a 0”038 dal miglior tempo di Dovizioso), non se ne capacita. «Dopo le FP1 ero contento. Nelle FP2, però, sono emersi molti problemi. Non so bene cosa ci rallenta così, forse la messa a punto: bisogna trovare un set up corretto per far funzionare la moto in queste condizioni», allarga le braccia sconsolato: almeno a parole non riesce mai a spiegare cosa non funziona. Maverick continua ad avere dei dubbi sull’efficacia del telaio nuovo (il miglior tempo al mattino pare sia stato ottenuto con la ciclistica 2017, quella utilizzata fino a Barcellona), mentre concorda con Valentino nello sperare che oggi sia asciutto. «Sì, anche perché se dovesse piovere dovrei passare dalla Q1 e tutto diventereb­be più difficile. Spero sia asciutto, anche se, in caso di gara bagnata (come previsto, sarebbe importante provare in quelle condizioni» è la sintesi finale di Rossi. Sono passati solo cinque giorni da Assen, ma è tutta un’altra Yamaha.

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