La Gazzetta dello Sport

Nicchi: «Var ok, ma non risolverà ogni problema»

Il presidente: «Favorevoli perché ci aiuterà a diminuire gli errori. Le due Can? Per ora no alla riunificaz­ione, non serve»

- Francesco Ceniti ROMA

Niente sorprese e il via ufficiale alla stagione della Var. L’appuntamen­to dell’Aia per presentare i nuovi organici arbitrali ha confermato le anticipazi­oni Gazzetta: Nicola Rizzoli rilancia, con il richiamo del campo più forte di quello della scrivania (farà il designator­e dall’estate 2018); Abisso, Man- ganiello e Pasqua promossi nella Can A (aumentata di un’unità), dalla quale escono Celi e Russo. Deroga a Damato. E ancora: in Can B salgono Balice, Fourneau, Giua, Guccini, Pillitteri e Piscopo. È stato il presidente dell’Aia, Marcelo Nicchi, a illustrare le novità della prossima Serie A, compresa quelle tecnologic­he.

TEST E VADEMECUM «Non pensate che la Var possa risolvere tutti i problemi, ma ci aiuterà a evitare errori chiari – ha ricordato Nicchi –. Faremo in questo mese almeno 6 amichevoli per testarla coi nostri arbitri. Poi due giorni a Sportilia (raduno Can A dal 27 al 1° agosto, ndr) saranno dedicati a simulazion­i di gara. Avremo 2 Var ai monitor e per questa ragione spariranno gli addizional­i, mentre il 4° uomo tornerà a essere un arbitro perché toccherà a lui subentrare in caso d’infortunio. Il protocollo da usare è quello dell’Ifab e vale per tutte le competizio­ni. Roberto Rosetti, responsabi­le del progetto per la Lega, girerà nei raduni e spiegherà tutti i meccanismi. Sono convinto che la tecnologia sia utile e diminuiran­no le proteste. Magari invece degli arbitri sotto tiro finiranno i registi…. La riunificaz­ione delle due Can? Non è all’ordine del giorno adesso e neppure a breve. Poi mai dire mai, ma non credo porti vantaggi. Se la Var diventa definitiva, invece potremmo aumentare l’organico. Russo e Celi rientreran­no come specialist­i Var? No, al momento chi va ai monitor deve essere un arbitro in attività, ma vedremo in futuro. Var contro cultura del sospetto? Non occorre la Var, ma più cultura sportiva e meno sospetti. In Italia siamo maestri nel vedere nero da qualunque parte. Questa classe arbitrale mi rende orgoglioso per la limpidezza. Che non vuol dire essere infallibil­i. La Var ci aiuterà in questa direzione: gli errori chiari saranno evitati. E i primi a esserne contenti siamo proprio noi». Il presidente ha poi ricordato la battaglia dell’Aia contro le aggression­i subite dagli associati («Una vergogna nazionale») e ha rimandato tutti all’appuntamen­to di martedì, quando saranno svelati i nuovi designator­i. Messina è sicuro della sua quarta (e ultima) annata alla Can A, mentre alla B c’è da sostituire il povero Stefano Farina, morto il 23 maggio (commovente il ricordo di Nicchi): volata tra Morganti e Trentalang­e.

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LAPRESSE Marcello Nicchi, 64 anni

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