La Gazzetta dello Sport

RÜDIGER, CHE ERRORE E IL «SOSTITUTO» NON È ALL’ALTEZZA

- di FABIO BIANCHI

Emeno male che mister Pallotta aveva capito il segreto della Juve che vince sempre: cambiare poco, soprattutt­o in difesa. La sua Roma, ancora a zero tituli, si modifica eccome. E soprattutt­o, ma guarda un po’, dietro. L’arrivo di un nuovo direttore sportivo porta inevitabil­mente a sliding doors di mercato. Per quello che è riuscito a fare a Siviglia, Monchi dovrebbe essere una garanzia. Però il genio spagnolo dello scouting accetti qualche critica, anche se ovviamente in certe decisioni pesano altri pareri. Non è stato bello perdere Szczesny, uno dei migliori se non il miglior portiere del campionato scorso, così a cuor leggero. C’è grande fiducia in Alisson, pare. Vedremo. Intanto hai perso una garanzia e punti su una scommessa. Lo stesso vale per Karsdorp.

E poi c’è la cessione che non abbiamo capito: Rüdiger. Il nazionale tedesco è stato il più continuo della banda difensiva di Spalletti, ha dimostrato quanto può essere prezioso e duttile, dato che può gioca rea3 oa 4, e anche sulla fascia all’occorrenza. La Roma «americana» ci ha abituato alla vendita di grandi centrali trovando adeguati sostituti: Marquinhos, ora al Psg, Benatia, ora alla Juve, e mettiamoci pure Kjaer (Fenerbahce), anche se non aveva brillato sotto il Cupolone. Stavolta il successore designato (per ora) convince ancora meno della rinuncia a Rüdiger. Hector Moreno è un buon giocatore, ma non è mai stato un fenomeno. Ha già 29 anni, mica può migliorare. E ad alti livelli soffre (vedi, per dire, la semifinale con la Germania in Confederat­ions Cup). Certo, Monchi dice che Moreno è «un calciatore che inseguiva da tempo» e i 30 milioni e passa più bonus che prenderà per Rüdiger fanno gola. Ma la Roma aveva già fatto cassa con Salah. Un grande sacrificio perché dove lo trovi un esterno da 15 gol a campionato. Una super cessione ci sta, per il fair play finanziari­o. Due, diventano difficili da comprender­e. Per tacere delle voci su Nainggolan, che va blindato altrimenti saranno davvero dolori per Di Francesco e le ambizioni gialloross­e.

Tornando a bomba, è la difesa a preoccupar­e, anche perché non è certo che con la partenza di Rudiger Manolas resti. Al momento come centrali ci sono Fazio, che per la sua lentezza ha dimostrato di non essere molto adatto al sistema a 4 prediletto da Di Francesco. E Juan Jesus, che Spalletti però ha quasi sempre utilizzato sulla fascia. E ha pause preoccupan­ti. Urgono rinforzi di peso là dietro se la Roma vuole essere ancora competitiv­a in campionato e di nuovo in Champions. Comunque sia, Di Francesco avrà qualche problema in più ad assemblare una difesa nuova.

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