Infantino euforico: «Con la Var abbiamo fatto la storia»
«Sei decisioni cambiate: evitati i grandi errori». Collina: «Gli arbitri si divertono di più perché hanno meno pressioni»
Promossa e non rottamata sul campo già prima della finale. Ma il destino è segnato. Gianni Infantino definisce ovviamente il suo primo grande torneo da presidente della Fifa «un successo straordinario». «Una manifestazione vista da 528.377 spettatori, media di 37.741 a gara. Belle partite, con 39 gol, e tante accuse della vigilia che sono state smentite. Si diceva che le squadre non volessero venire e invece si sono trovate bene. Si parlava di violenza, razzismo, di scarso interesse. Invece c’è stata grande partecipazione, con infrastrutture all’altezza». Ma ci sarà un’altra edizione? «Faremo un’analisi dopo il torneo e vedremo». Nelle intenzioni, la coppa farà posto al Mondiale per club allargato.
POLEMICHE MA GIUSTIZIA Il presidente però batte sul tema della Var, ripete che «si è fatta la storia» e ribadisce la soddisfazione. «La Confederations sarebbe stata diversa, con meno giustizia, se non fossero state cambiate sei decisioni arbitrali. I grandi errori sono stati evitati. Le interpretazioni invece conteranno ancora, come su alcuni possibili rigori: non è vero che se c’è contatto c’è il penalty. Va giudicata la forza del tocco, a velocità reale. Deciderà l’arbitro. Le polemiche rimarranno, i grandi sbagli no. Noi cercheremo di migliorare in velocità di decisione e comunicazione». Le polemiche sono arrivate soprattutto dopo il mancato rigore per il Cile nella semifinale con il Portogallo. In- fantino lascia rispondere Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitri della Fifa: «La gente si ricorda sempre la decisione ingiusta e non quella che aiuta. Al Cile era stato ridato un gol contro il Camerun, contro il Portogallo potrebbe esserci stato il fallo. Siamo ancora in fase di test, soltanto 74 partite finora con la Var: un conto è l’errore certo, oggettivo, come il fuorigioco, un altro l’interpretazione di un fallo che può essere rivisto dai Var con molte altre angolazioni e che può dare sensazioni diverse al replay e al super replay, dove ogni contatto si ingigantisce. Un arbitro mi ha mandato un messaggio: in campo mi diver- to perché ho meno pressione».
IL BALLETTO RUSSO Sul tema doping russo, il vicepremier Vitaly Mutko, presidente del comitato organizzatore, è stato sprezzante, come abitudine. «Se ballo una danza russa davanti a voi, la smettete con queste domande? Tutti gli atleti sono stati testati anche all’estero, i calciatori sono sempre risultati negativi». E Infantino: «Fatti e non illazioni, i controlli non sono effettuati da Fifa e Uefa ma da un laboratorio riconosciuto dalla Wada. Quando ci sarà un caso positivo interverremo».