«Con le gomme di quest’anno si riparte da zero a ogni GP»
Frustrato: «Il telaio Yamaha non c’entra». Viñales: «Addio trazione con le rain». Dovizioso: «Sono spiazzato». Piloti increduli per l’altalena di prestazioni
Andrea Dovizioso, primo in classifica generale con 115 punti: oggi partirà dalla decima posizione. Maverick Viñales, secondo con 111 punti: scatterà dall’11ª casella. Valentino Rossi, terzo a 7 lunghezze da Dovi: per lui terza fila con il nono tempo. Cosa sta succedendo alla MotoGP? «Boh», allargano tutti le braccia sconsolati, incapaci di dare una spiegazione tecnica plausibile. Davvero strano in un mondo dove decine di ingegneri calcolano tutto al millimetro. Ma ormai non si capisce più niente, da una gara all’altra cambia tutto. Pensate a Dani Pedrosa. La settimana scorsa era in grandissima difficoltà sul bagnato, qui è in prima fila. L’opposto di quello ac- caduto in Yamaha: Johann Zarco, sull’acqua di Assen, aveva conquistato la pole, al Sachsenring è naufragato in 19ª posizione. «Non è questione di telaio, perché lui ha la M1 2016. E anch’io in Olanda, con quello nuovo, mi ero trovato bene sul bagnato, mentre qui ho faticato tanto» analizza Valentino Rossi, pure lui stupito di fronte a tali cambiamenti di prestazioni. Naturale pensare alle gomme: lo fa anche Valentino. « Ci sono piste dove le gomme vanno tutte bene e altre dove non vanno: credo sia una questione di matrimonio della gomma con la moto e l’asfalto. Così capita di vincere e cinque giorni dopo essere in grandissima difficoltà. Nel 2016 non era così con le Michelin, c’era più costanza di rendimento, adesso si riparte da capo in ogni GP. E’ un po’ frustrante» ammette Valentino. VARIABILE Rossi può solo sperare in una gara asciutta, ma è chiaro che il meteo sarà la variabile più importante del GP. «Nelle FP3 il mio ritmo non è stato niente di eccezionale, ma ero comunque più vicino ai primi, mentre con il bagnato, a sorpresa, è cambiato tutto, non sono mai riuscito a essere competitivo, perdevamo tanto in accelerazione. Bisogna essere pronti a ogni condizione, perché la pista asciuga molto velocemente: anche in gara può cambiare tutto», dice con la speranza di ritrovare un po’ di competitività. Quella che il compagno di squadra ha sull’asciutto, ma non sul bagnato. «Nelle FP3 sono andato molto bene, ma con le “rain” sembrava di guidare un’altra moto. Come era già successo in Argentina e in Olanda, non abbiamo trazione in uscita dalla curve: credo sia una questione di messa a punto elettronica», la butta lì Viñales senza troppa convinzione, pure lui incredulo di fronte a tante difficoltà.
GOMME Anomalo pure che uno specialista dell’acqua come Dovizioso abbia faticato così tanto. Andrea, per la prima volta, individua la causa negli pneumatici, anche se non lo dice apertamente. «Sono deluso della posizione e di come hanno reagito le gomme: sono rimasto spiazzato. Pensate che venerdì avevo utilizzato le stesse coperture, facendo il miglior giro al 25° passaggio, accusando qualche problema all’anteriore. In qualifica, invece, dopo quattro giri il posteriore era finito: in tre turni effettuati su pista bagnata, compreso quello in Olanda, abbiamo avuto tre problemi differenti. Così fai fatica a gestire la situazione. Sarà complicato passare, però adesso bisogna rimanere tranquilli», spiega sconsolato.