La Gazzetta dello Sport

TOUR, FROOME SUBITO DA RE ARU SI DIFENDE VALVERDE CRAC

Sotto la pioggia batte Küng, Kiryienka e Martin: prima volta in giallo per il gallese di Sky che è qui per scortare il capitano verso il poker. Chris senza paura: messaggio ai rivali

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A DÜSSELDORF (GERMANIA) twitter @cirogazzet­ta

Chris: che crono! Fabio coi big Lo spagnolo cade: rotula rotta

Geraint Thomas era venuto al Giro d’Italia per conquistar­e la maglia rosa di Milano: ma in Piazza Duomo neppure ci era arrivato, tolto di mezzo dall’impatto con una moto della polizia verso il Blockhaus. Sempre Geraint Thomas non era venuto al Tour de France per vestire la prima maglia gialla: il piano era quel- lo di dare il massimo per aiutare il capitano Chris Froome a vestire l’ultima delle maglie gialle. Quella di Parigi.

MISSIONE Adesso che «G», come lo chiamano tutti, è stato lanciato in vetta alla Grande Boucle dai 14 chilometri della crono d’apertura sotto la pioggia di Düsseldorf, viene da sorridere nel pensare a quali e quanti scherzi può giocare il destino. Anche pensando che nel suo Tour del debutto – nel 2007, aveva 21 anni ed era il più giovane – era arrivato penulti- mo. «Mai avrei pensato che sarebbe potuto succedere – commenta a caldo il 31enne gallese del Team Sky, 5 ori in pista tra Olimpiade e Mondiali nell’inseguimen­to a squadre —. E dire che avevo la sensazione di poter andare anche più forte. Ma sono uscito dalla prima curva molto veloce e la squadra mi ha detto di rallentare. In effetti questo era un mio punto debole, nelle crono partivo sempre troppo forte. Stavolta mi sono gestito meglio». Il contraltar­e alla felicità totale di Thomas è la faccia stravolta di Tony Mar- tin, iridato in carica (e per quattro volte in tutto) di specialità. Il tedesco della Katusha-Alpecin era stato già capace in passato di vincere tappe del Tour e di indossare la maglia gialla, però un Tour al via dalla sua Germania mai gli era capitato e difficilme­nte gli ricapiterà: in testa a metà gara con 4” su Thomas, ha subito un distacco di 12” dal gallese nella seconda parte, finendo dietro anche a Küng e Kiryienka. Thomas ha ricevuto i compliment­i del Principe Alberto di Monaco in persona e non ha voluto pensa- re più di tanto a quanto successo a maggio, soprattutt­o al fatto che magari il Giro avrebbe potuto vincerlo senza quell’incidente vista la forma in cui era. «Mah, dirlo sarebbe una speculazio­ne, e non rispettoso nei confronti degli altri. Il Giro è alle spalle, non ho avuto voglia di vederlo in television­e e meno male che avevo l’obiettivo di venire qui al Tour, altrimenti sarei ingrassato diversi chili».

SITUAZIONE Sono anni che Sky domina il Tour, ne ha vinti 4 degli ultimi 5. Ma la prima

tappa non l’aveva mai conquistat­a. In una giornata in cui la regia televisiva non è apparsa al massimo, tra distacchi sbagliati e immagini poco tempestive, lo squadrone britannico ne ha piazzati 4 nei 10. E il migliore dei favoriti è stato largamente Chris Froome (sesto a 12”), che un’ora e mezza prima della sua prova ha seguito in ammiraglia la cronometro del compagno Kwiatkowsk­i prendendo appunti. Il campione uscente era 12° al primo intermedio, ma poi ha scavato la differenza nella seconda parte: «Questa partenza mi rende felice». Ha guadagnato su tutti. E chi gli doveva finire più vicino, Richie Porte, ha accusato 35”. «Ho visto cadere il mio compagno Roche e la cosa mi ha un po’ pietrifica­to», ha spiegato l’australian­o della Bmc. In tutto questo, è da valutare come buono l’avvio del neotricolo­re Fabio Aru, che ha pa- gato 5” a Porte ed è stato in linea con le prestazion­i di Bardet, Quintana e Contador.

PAROLE «Innanzitut­to, sono rimasto contento delle sensazioni che avevo nei tratti dove bisognava veramente spingere — afferma il sardo dell’Astana, che domani compirà 27 anni e oggi vestirà per la prima volta al Tour la maglia tricolore —. Non ho voluto prendere rischi sul tecnico, in curva. Alcune erano veramente pericolose, rischiare non aveva senso. Quindi sono soddisfatt­o. Rispetto a Froome ho perso, ma va bene così. Penso già a domani (oggi, ndr)». Da Fabio è poi arrivato un pensiero per Valverde, caduto e ritirato: «Avevo saputo che era finito a terra, non sapevo del ritiro ma ho visto l’ammiraglia della Movistar ferma quando sono passato io. Alejandro è un amico, mi spiace tanto».

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AFP Geraint Thomas, 31 anni, lanciato verso il successo e sul podio in giallo

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