Un colpo alla contestazione Pressing sul Cholito
Contatto Corvino-Genoa per Simeone: a 20 milioni si può trovare l’accordo. E la pace con i tifosi
Pokerissimo. Dopo Chiesa e Hagi, senza dimenticare Sottil e Baroni, la Fiorentina vuole aggiungere il quinto figlio d’arte alla propria rosa provando a vestire di viola Giò Simeone. Progetto frutto anche del contatto di ieri fra Pantaleo Corvino e il Genoa per spiazzare la concorrenza e provare ad aggiudicarsi il centravanti. Nel periodo forse più complesso di sempre nei rapporti tra il club dei Della Valle e parte della tifoseria, la Viola prova a consegnare una ventina di milioni di buoni motivi perché la piazza tenti di ritrovare il sorriso.
AFFONDO Questa infatti è la base dell’intesa economica sulla quale nasce l’operazione. Non i 25 milioni chiesti dal Genoa, nemmeno i 15 ipotizzati in uscita dalla Fiorentina. Giudicati pochi dai liguri che dovranno eventualmente pensare ad un centravanti in grado di sostituire l’argentino. Accordo quindi che si può trovare intorno ai 20 milioni. I viola stimano il figlio del Cholo, che ha già dimostrato di trovarsi bene sul prato del Franchi. Un suo gol su rigore a pochi minuti dal termine della partita permise lo scorso gennaio al Genoa di impattare 3-3 a Firenze. Qualche minuto prima aveva già trovato la via del gol: una doppietta vissuta male dai tifosi viola. Se il trasferimento andrà
QUESTIONE BORJA E dire che il periodo da queste parti è quel che è. L’ambiente a Firenze è in fibrillazione e l’aria che si respira in riva all’Arno non è tra le più salutari da un bel po’. Non passa notte senza uno striscione appiccicato ai cancelli del Franchi: piuttosto pesante anche l’ultimo, ancora firmato 1926. «Vendete le nostre bandiere come fossero pattumiere, ma la spazzatura siete voi». Logico il riferimento alla situazione relativa a Borja Valero. Il «bugiardino» allegato spiega che l’argomento provoca ipersensibilità e causa dolore. Il tema Borja va maneggiato con cura perché genera sentimenti profondi. Le versioni dei protagonisti sono opposte: e nessuna delle parti in causa vuol pas-
sare da bugiardone, quello vero: raccontatore di falsità.
DECISIONI Sulla questione Borja molti si schierano con lo spagnolo, altri con il club, tutti in generale faticano a capire. Restando in cerca di verità. Nel frattempo il giocatore è a Madrid con moglie e figli. E l’umore, narrano, non sia dei più sereni. I prossimi giorni saranno fondamentali e daranno una svolta all’ultima parte di vita calcistica dello spagnolo. La pressoché certa firma con l’Inter e, a ruota, l’incontro-spiegazione con la città in cui (Madrid permettendo) tornerà a vivere, saranno i passaggi successivi.
VERSIONI Chi fra i tifosi non può immaginare una Fiorentina senza Borja chiede come sia possibile cedere il sindaco. «Uno che ha sempre detto di voler chiudere la carriera a Firenze non si vende», il succo del pensiero. C’è anche chi non si strapperebbe i capelli per la cessione chiedendosi perché il calciatore, se ama tanto Firenze, non decida di restare a prescindere onorando il contratto (2019). A questo risponderà direttamente Borja quando, se cessione sarà, darà la sua versione. Dicendo che, con il d.g. Corvino che lo vuole cedere da tempo, nessuno potrebbe resistere. Lo stesso Corvino è pronto alla controreplica. «Il giocatore non è mai stato messo sul mercato, ha un contratto fino al 2019 e solo se dovesse manifestare direttamente la voglia di andarsene verranno considerate proposte per lui», la sintesi. Borja dirà la sua affermando che nel gennaio scorso era già stato venduto in Cina (Hebei), ma il suo rifiuto fece saltare il tutto. Su una cosa sola le parti sembrano concordi. Nel non essere d’accordo. Nel mezzo Firenze. Che cerca di capire a chi credere. Il rischio pasticcio resta alto.
E Firenze resta in fibrillazione: continuano gli striscioni contro i Della Valle