La Gazzetta dello Sport

MARQUEZ, UN KAISER NELLA POLE FA 8 SU 8 PETRUCCI 2°, ROSSI 9°

- Paolo Ianieri INVIATO A HOHENSTEIN-ERNSTTHAL

Il Kaiser non è per nulla democratic­o. Da 8 anni la pole position su questa pista è cosa esclusivam­ente sua. E guai a chi prova a intralciar­lo. Chiedere a Danilo Petrucci, sempre più grande tra i grandi, scippato nel finale di una pole che sentiva sua («la prendo sempre… con filosofia», dice con ironica amarezza) nel giorno del meritatiss­imo rinnovo con la Pramac per il 2018. O bussare, per delucidazi­oni, al box di Maverick Viñales, che in qualifica, dopo avere infilato all’interno della curva 2 Marc Marquez — il Kaiser per l’appunto —, si è visto respinto con una sportellat­a dalla Honda dell’iridato. Gestacci, scuotiment­i di testa, e un accenno di faccia a faccia a fine turno, non hanno calmato il Top Gun della Yamaha. «Ha usato la mia moto per frenare, ora che so che è così me la metto in tasca e la prossima volta farò lo stesso» la promessa di Viñales. Incappato, come il compagno Valentino Rossi, e come Andrea Dovizioso, in una giornata disastrosa: sotto la pioggia tedesca i primi tre della classifica non sono riusciti a far meglio del 9° (Rossi), 10° (Dovizioso) e 11° (Viñales) posto in griglia.

FUGA L’assist migliore per Marquez, in classifica 4° a 11 punti dal Dovi, di scattare verso l’8ª vittoria con la vetta del Mondiale al giro di boa in palio. «Io mi sento veloce e pronto in tutte le condizioni, poi quello che succede in classifica non è nelle mie mani. Non sarà una gara semplice, tra pioggia e asciutto bisognerà farsi trovare pronti», fa il prudente Marc, che in prima fila trova anche l’altra Honda di Dani Pedrosa. Soprattut- to sull’asciutto, Marquez pare imbattibil­e, come mostra il ritmo spaventoso del mattino, con 2 giri in 1’20” e ben 13 in 1’21”, 12 di fila. Viñales, 2°, si è fermato a 1+5. «Se non piove, nessuno gli può stare dietro — riconosce Petrucci —. Posso fregarlo al via, ma lui qui supera tutti, ha una gran velocità e non teme niente».

CHE PETRUX Ma pure il ternano ha tutte le carte per il podio. Costretto alla Q1, dominata con la sorpresa Pol Espargaro, da una caduta a fine FP3, Danilo ha sfruttato il vantaggio di girare sull’acqua dei primi 15’ di qualifica per scatenarsi in quelli che valevano la pole. «Ma forse all’inizio ho spinto troppo, nel finale mi mancava trazione. Però sono contento. Sul bagnato me la gioco, sull’asciutto... anche. Punto ai top 5, ma se c’è in palio il podio o la vittoria ci provo — spiega Pe- trux, felice di restare in Pramac —. È stata una scelta di cuore, cambiare casa avrebbe rovinato tutto. Ringrazio l’Aprilia, ma ho rinunciato a un po’ di soldi per il fattore umano e tecnico. Credo molto in questa squadra, nel 2018 ci giocheremo qualcosa di serio».

SCHWANTZ VS IANNONE La sua è la miglior Ducati in griglia, con Lorenzo buon 6° dietro a Crutchlow e Folger e davanti ai due Espargaro, mentre è stato l’ennesimo sabato difficile per Andrea Iannone, 16° e attaccato duramente da Kevin Schwantz, bandiera Suzuki: «Con questa moto dovremmo lottare per i podi, non arrivare ultimi in due sessioni. Se non se la sente di rischiare, dovrebbe andare a girare in go kart. I giapponesi sono educati e si scusano per i risultati, invece dovrebbe scusarsi lui».

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MILAGRO Marc Marquez, 24 anni, in azione. Da quando è nel Mondiale, ha fatto man bassa al Sachsenrin­g

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