Dall’elicottero di Silvio al Milan cinese
1Primo inizio di stagione per la nuova proprietà e senza Berlusconi. Appuntamento a Milanello
Ogni stagione che inizia ha qualcosa di nuovo ma questa le supera: è la più nuova degli ultimi trentuno anni. L’allenatore chiamerà una prima parte della squadra a Milanello, centro sportivo rossonero, e fin qui tutto come di consueto. Lo spogliatoio avrà armadietti rinnovati: sei sono stati lasciati liberi da chi è andato altrove (Honda, Mati Fernandez, Poli, Ocampos, Pasalic e Deulofeu) e altrettanti sei sono stati riempiti dai nuovi acquisti, Musacchio, Kessie, Rodriguez, André Silva, Borini e Calhanoglu. Sono le regole del calciomercato, nulla di nuovo. La novità del Milan che oggi scatta verso la prossima stagione è nella natura stessa del club: non più italiana, ma cinese. I nuovi proprietari non torneranno in città, ma accoglieranno il gruppo direttamente in Cina per la tournée della seconda metà di luglio. Fassone e Mirabelli, a.d. e d.s. della nuova gestione, saluteranno la squadra mercoledì, giorno del primo allenamento collettivo. Oggi e domani, divisa in due tranche, la squadra si limiterà ai primissimi test fisici e atletici: in nessuno dei due gruppi sarà presente Donnarumma che come Calabria e Locatelli godrà di vacanze posticipate dopo l’Europeo Under 21, e André Silva dopo gli impegni con il Portogallo in Confederations. ELICOTTERO Ultimamente pochi altri raduni avevano attratto tanta attenzione: alla curiosità «cinese» i milanisti aggiungono quella per il gruppo già ampiamente rinnovato, come da promessa dell’a. d.. Nell’estate del 2014 di nuovo non c’era la proprietà ma tutto il contorno. Il Milan berlusconiano inaugurava Casa Milan, nuova sede rossonera, progetto portato avanti da Barbara: c’era la figlia del presidente, con Galliani, a presentare il nuovo team affidato a Filippo Inzaghi. Rispetto alla tradizione di Milanello, pochi altri raduni si erano svolti lontano dal centro sportivo: nell’estate del 1997, al Forum di Milanofiori, e nel 2001, all’Hotel Gallia di Milano. Prima ancora, il 23 luglio 1988 al Palatrussardi riempito da quasi diecimila persone. E ovviamente l’estate precedente: Arena di Milano, 18 luglio 1986, la prima dell’era Silvio: Berlusconi voleva fare del Milan «il club più titolato al mondo» e al mondi si presentò in modo altrettanto grandioso. Migliaia di tifosi rossoneri videro arrivare il nuovo patron dal cielo, sull’elicottero privato, preceduto dalla musica della «Cavalcata delle Valchirie», celebre brano di Wagner.
CONTESTATO Berlusconi dette effettivo seguito al suo proposito e difficilmente si sarebbe aspettato di atterrare dove c’era contestazione e molta meno festa. Successe nel 2010, a Milanello: duemila tifosi arrabbiati per la distanza del pro- prietario dalla sua squadra. «Vogliamo un presidente», «Invisibile » , «Il primo acquisto che vuole la gente è un presidente sempre presente» gli slogan scritti o cantati. Era il giorno della presentazione di Allegri che seduto al fianco di Silvio non aprì bocca: rinviato al giorno successivo. Berlusconi invece disse: «Ai tifosi ricordo
che nel Milan ho investito quasi 1,1 miliardi in 25 anni». E poi, per la prima volta: «Un giorno bisognerà passare la mano. Se si presentasse un imprenditore appassionato e garantisse di mettere quello che ho messo io, non mi sottrarrei». Sette anni dopo, non si è sottratto.
RAncora vacanza per Donnarumma, Calabria, Locatelli e André Silva dopo le nazionali