La Gazzetta dello Sport

Rossi promuove il telaio «Progressi anche qui»

«Le Yamaha ufficiali restano più efficaci delle altre Purtroppo Viñales alla fine era più veloce. Ora avanti con le novità»

- Giovanni Zamagni HOHENSTEIN-ERNSTHAL LUNEDÌ 3 LUGLIO 2017

Te li aspetti entrambi incavolati — o comunque molto delusi — dopo un GP ben al di sotto delle loro possibilit­à. Invece, sia Valentino Rossi (5°) sia Andrea Dovizioso (8°) trovano più aspetti positivi che negativi nella loro gara. Una sorpresa, ma con valide spiegazion­i sia per l’uno sia per l’altro. «Solitament­e non sono mai contento dopo un quinto posto, ma consideran­do tutte le difficoltà che abbiamo avuto in prova, questa volta non lo considero un cattivo risultato — spiega Rossi —. Anche perché il GP è stato durissimo dall’inizio alla fine, uno dei più faticosi degli ultimi anni». Vale è confortato anche da un dato numerico: era arrivato qui con un distacco di 11 punti dalla vetta della classifica, lascia la Germania a -10 da Marquez. Inoltre, rimarca i progressi fatti con il nuovo telaio: «Negli ultimi due GP la moto è migliorata: senza questa ciclistica, qui sarebbe stata un’altra “Waterloo” come a Jerez e a Barcellona. Purtroppo scattavo dalla terza fila: fossi partito più avanti, forse me la sarei giocata con Pedrosa».

RIVALITÀ L’unico rammarico di Rossi è essere stato battuto dal compagno di squadra. «Avrei voluto combattere di più con Viñales e arrivargli davanti, ma era più veloce di me». Maverick aveva dimostrato di averne di più sull’asciutto rispetto a Valentino anche in prova: normale, quindi, che sia finito davanti. Meno logico, che la prima Yamaha al traguardo sia quella 2016 del team satellite del bravo Hervé Poncharal, guidata da Jonas Folger. «Sia Zarco sia Folger hanno un buon feeling con la M1 2016, ma non dimentichi­amo che sono ottimi piloti e qui Jonas ha guidato bene, ha fatto la differenza: bisogna fargli i compliment­i — dice però Rossi —. In classifica generale, però, io e Viñales ( con le Yamaha ufficiali; n.d.r.) siamo più avanti: significa che nelle nove gare siamo stati complessiv­amente più efficaci». Il bilancio a metà stagione è positivo. «Sì, perché ho vinto un GP, sono a 10 punti dal primo e sono uno dei cinque che si gioca il campionato. La Yamaha continuerà a lavorare, magari bisognerà prendere dei rischi per introdurre delle novità. C’è tanta incertezza: non so se sia meglio o peggio, sicurament­e nessuno sa cosa accadrà nelle prossime gare».

AZZARDO La gara di Dovizioso è stata invece condiziona­ta da una scelta sbagliata della gomma posteriore. «Abbiamo rischiato montando la soffice, nella speranza che durasse fino alla fine. Con la media, ci saremmo probabilme­nte giocati il quarto posto con Viñales, vista la velocità che avevo fino a metà gara», spiega il pilota della Ducati. Solitament­e propenso a trovare aspetti negativi anche in giornate trionfali, questa volta fa l’opposto: buon segno. «E’ vero che il distacco dal primo è elevato (20”188, n.d.r.), ma qui ci può stare, perché Marquez fa una grande differenza. Piuttosto, sono soddisfatt­o perché prima del GP avevo qualche dubbio sulla competitiv­ità della moto su questa pista. Me li sono tolti». Nonostante abbia perso il comando della classifica iridata a beneficio di Marquez e sia stato scavalcato anche da Viñales, il bilancio della prima parte della stagione è positivo per Dovi. «Sicurament­e oltre le aspettativ­e. Sono molto felice di quello che abbiamo fatto nelle ultime quattro gare su piste e in condizioni molto differenti: ce la possiamo giocare ad armi pari. Vado in ferie abbastanza tranquillo». Giusto che sia così: in fondo la vetta del Mondiale è lontana solo 6 punti. Chi l’avrebbe mai detto a inizio stagione?

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LIVERANI Valentino Rossi, 38 anni, col capotecnic­o Silvano Galbusera
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