La Gazzetta dello Sport

Emozioni forti Volatona Kittel Thomas e Froome caduta da paura

A Liegi, il tedesco centra la 10a tappa al Tour, e si commuove. Giù la maglia gialla e il vincitore 2016

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A LIEGI (BELGIO) twitter@cirogazzet­ta

Ha raggiunto la velocità di quasi 70 chilometri all’ora (69,19) a oltre 300 metri dalla linea bianca ed è sostanzial­mente riuscito a tenerla fino a quando ha potuto alzare le braccia, per sciogliers­i in un misto di felicità e commozione. Quello che in gergo sportivo si chiama «numero»: Marcel Kittel ha firmato una delle sue vittorie più belle nella seconda tappa del Tour, partita dalla sua Germania (Dusseldorf) e conclusasi a Liegi, quando la pioggia battente aveva lasciato spazio al sole e l’entusiasta pubblico belga ancora si districava tra le imponenti misure di sicurezza.

STORIA Questo Tour de France ha un bel po’ di occasioni per i velocisti (fino a9) e ne rappresent­a una sorta di campionato del mondo a puntate. Ieri, nella città in cui la Boucle fece tappa per la prima volta nel 1948 salutando la vittoria di Bartali, ne erano almeno 11 ad essere attesi: Bouhanni e Cavendish, Demare e Degenkolb, Greipel e Groenewege­n, Kristoff e Matthews, Sagan e il nostro Sonny Colbrelli. Oltre naturalmen­te al 29enne della Quick StepFloors, che ha regolato Demare e Greipel mentre Sonny, al debutto, aveva coraggiosa­mente cercato di anticipare la volata chiusa con un buon sesto posto (neppure è stato male l’11° dell’altro debuttante Pasqualon). Oggi Colbrelli a Longwy trova un arrivo più adatto a lui: chissà. Kittel, del cui treno sono «vagoni» portanti Matteo Trentin e Fabio Sabatini, comunque non era battibile e ha ritoccato numeri già importanti: 10 successi di tappa in carriera al Tour (meno 2 dal record tedesco di Zabel), 15 tappe firmate nei grandi giri in carriera. E 25 in tutto per la Germania negli ultimi 5 anni al Tour, più di qualsiasi altra Nazione.

DISCORSI Kittel non è stato banale neppure a parole. Il tedesco è il primo della storia a vincere una tappa del Tour utilizzand­o i freni a disco: «Rappresent­ano un passo avanti importante. Ne sto utilizzand­o un tipo nuovo tra l’altro, soprattutt­o sul bagnato il migliorame­nto in frenata è notevole. Si devono continuare a fare passi avanti sul tema della sicurezza ma la strada è questa». L’omaggio della Germania al Tour, a 30 anni dall’ultima Grande Partenza, non poteva lasciarlo indifferen­te: « C’è mancato poco che mi mettessi a piangere. I tedeschi sono tornati ad amare il ciclismo (l’allontanam­ento era coinciso con gli scandali doping del 2006 e dintorni), hanno capito che questo sport è cambiato e merita fiducia, anche se bisogna continuare a tenere la guardia alta. Sono orgoglioso di esserci stato in questi giorni, sono momenti che non dimentiche­rò mai (c’era anche Jan Ullrich, non invitato alla partenza, a bordo strada)». Infine, visto che è in maglia verde, gli è stato chiesto se è un suo obiettivo indossarla a Parigi: «C’è Sagan (ha vinto le ultime 5, ndr) e dunque potrei vincerla solo se lui andasse a casa per qualche motivo. Il regolament­o attuale non premia il miglior velocista ma un altro tipo di corridore, più completo. Lo cambierei? Giusto che l’organizzaz­ione scelga come crede».

PAURA In maglia gialla intanto c’è rimasto Geraint Thomas, anche se il gallese non si è risparmiat­o lo spavento della caduta, a 48,5 km/h, avvenuta a circa 30 chilometri dall’arrivo in una curva scivolosa. La dinamica ha ricordato molto quella che coinvolse Contador nella prima tappa dello scorso anno, verso Utah Beach. All’altezza della terza ruota del gruppo, è caduto un uomo della Katusha e sono stati coinvolti in diversi del Team Sky, tra cui la maglia gialla e Froome, oltre a Bardet. Froome ha dovuto cambiare bici, il gruppo ha rallentato, nessuno dei big ha riportato conseguenz­e importanti. «Poteva andare peggio, siamo stati fortunati», hanno detto all’unisono. Thomas si è goduto comunque la giornata e ha detto: «Vorrei tenere la maglia fino alla quinta tappa». Cioè fino all’arrivo in salita di La Planche des Belles Filles. Non ha specificat­o cosa prevede la seconda parte del piano, ma intuirlo è facile: vuole passarla a capitan Froome.

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REUTERS 1. Marcel Kittel, 29 anni, vittoria n. 82 2. La caduta di Froome e BETTINI Thomas a 48 all’ora 3-4. Controlli anti-attentato: i blocchi di cemento per bloccare le strade e i cani che fiutano esplosivi 5. Jan Ullrich, REUTERS-AFP sgradito al Tour....
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