La Gazzetta dello Sport

Defoe e Bradley, l’abbraccio che parla d’amore

Le condizioni del tifoso del Sunderland di 6 anni, malato di cancro, sono peggiorate E il suo campione preferito corre da lui

- Davide Longo

Il bambino e il suo campione preferito, entrambi assopiti su un letto in un abbraccio tenero e straziante perché il piccolo Bradley Lowery, di 6 anni, ha un neuroblast­oma incurabile e le sue condizioni negli ultimi giorni purtroppo sono peggiorate. La foto di Bradley e dell’attaccante del Sunderland Jermain Defoe, passato da poche settimane al Bour- nemouth, sta facendo il giro del mondo in tutta la sua crudele dolcezza.

LA STORIA A Bradley, tifoso del Sunderland, il tumore è stato diagnostic­ato quando aveva 18 mesi. Un primo ciclo di cure sembrava aver avuto effetto, ma nel luglio dello scorso anno si è verificata una recidiva. Con un verdetto inappellab­ile. Da allora Bradley è diventato la mascotte dei «Black Cats», sempre presente, compatibil­mente con le sue condizioni, alle partite interne dei biancoross­i. Prima del match contro il Chelsea dello scorso 14 dicembre, Bradley è entrato in campo per tirare un rigore e quando il pallone ha varcato la linea di porta gli applausi allo «Stadium of light» erano inferiori soltanto alle lacrime. Quando il 35enne Defoe, a distanza di 4 anni dalla sua ultima presenza, è tornato in nazionale, a fine marzo contro la Lituania, ha voluto che fosse proprio Bradley, mano nella mano, ad accompagna­rlo verso il centro del campo. Poi l’ha preso in braccio, e Wembley si è sciolto in un lunghissim­o applauso, seguito da cori di incitament­o. SUPEREROE Defoe per Bradley è più di un giocatore di calcio, è il suo supereroe, invincibil­e. «Quando è con lui si rilassa, riesce ad addormenta­rsi più sereno, vorrebbe che non andasse mai via», hanno raccontato più volte commossi i genitori. E Defoe non si è tirato indietro nemmeno una volta: nell’ultimo anno ha trascorso ogni momento libero con il suo piccolo amico. Appena può va a trovarlo a casa, lo coccola, gli sussurra parole dolci, lo fa addormenta­re. Un impegno che vale più di mille trofei, più di mille gol, in una partita che si avvia al fischio finale e che, purtroppo, non può essere vinta.

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Jermain Defoe con il piccolo Bradley, malato di tumore

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