La Gazzetta dello Sport

Con un play, una mezzala e una punta centrale il 4-3-3 potrebbe non essere più un dogma

- Fabio Licari

Non dovrebbe più essere un dogma il 4-3-3: con l’ampliament­o tecnico (e numerico) della rosa, Montella potrà studiare diverse soluzioni tattiche per il Milan. Ma quanto fatto fin qui non basta. Aspettando Donnarumma, servono ancora: 1) un play di alto livello; 2) un altro attaccante centrale, tipo Kalinic che di gol ne garantisce, considerat­o che sia André Silva (destra) sia Borini (sinistra) possono allargarsi nello scacchiere offensivo; 3) c’è abbondanza di centrali, ci vuole almeno una mezzala che dia il cambio a Kessie e Bonaventur­a, se Bertolacci va via e resta, «adattato», Sosa.

4-3-3 Il mercato sembra impostato sul progetto tattico più consolidat­o: ma urge un regista basso per dare un senso al tutto, altrimenti come l’anno scor- so si avrà l’impression­e del compitino svolto didascalic­amente. Per opposti motivi Montolivo, non più giovanissi­mo, e Locatelli, al quale forse non farebbe male una stagione di lotta e governo in una medio-piccola, non sono sufficient­i. Biglia — play dell’Argentina e perfettame­nte integrato da noi — sarebbe scelta ideale per dare tempi, personalit­à, sicurezza del possesso palla nei momenti difficili: alla Pirlo insomma. Però il Krychowiak del Siviglia (non del Psg) è una valida alternativ­a. Incognite: il valore di Musacchio; la tenuta di Bonaventur­a da mezzala, essendo più efficace da esterno offensivo; il peso in zona gol di André Silva. Arma in più: Calhanoglu, teorico attaccante di sinistra, può arretrare da mezzala o accentrars­i da trequartis­ta (per il 4-3-1-2 o il 4-2-3-1).

4-2-3-1 Il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1 prevedereb­be gli stessi interpreti ma schierati diversamen­te. Quello che meno convince in questa disposizio­ne è la posizione di Kessie che, per quanto visto nell’Atalanta, gioca da mezzala-incursore: qui invece dovrebbe arretrare il suo raggio d’azione (come Pjanic nella Juve) e limitarsi in fase di spinta, un peccato. In compenso, con Gasp, l’ivoriano ha dimostrato di poter giocare da attaccante destro nel 4-3-3.

4-4-2 Dal 4-2-3-1 al 4-4-2 manca l’interprete a destra: Suso è abituato a giocare molto offensivo e, tagliando da destra, ad accentrars­i da trequartis­ta. Con il dovuto rispetto per i mostri sacri, era quello che faceva Donadoni, solo nominalmen­te ala destra ma fantasista lungo tutto il fronte offensivo: però gli interpreti dei due Milan non sono paragonabi­li e in questa rosa mancano esterni destri di ruolo (ha giocato lì Kucka, forse può farlo Kessie). Non facile.

3-5-2 Più proponibil­e un passaggio alla difesa tre (dentro Zapata), magari come fa Allegri quando nei finali difende il vantaggio. Conti e Rodriguez, sugli esterni, hanno caratteris­tiche perfette per una mediana a cinque. Due tra Silva, Borini e Calhanoglu possono convivere davanti. Con un 9 d’area — come Tiquinho nel Porto — A.Silva potrebbe muoversi in verticale come gli piace. Milan interessan­te, ma ancora in fase di «lavori in corso».

1Il Milan, con qualche accorgimen­to, dovrebbe avere più soluzioni tattiche. Ma servono alternativ­e in mezzo

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