Pole al veleno per Hamilton Raikkonen-Vettel provano l’assalto
Hamilton è magico Grosjean lo accusa La Fia: tutto regolare
L’inglese dà mezzo secondo a Raikkonen e 7 decimi a Bottas-Vettel. Il francese si sente danneggiato in Q3
La potenza dell’amore. Lewis Hamilton ne è convinto. Dietro quel mostruoso 1’26”660, ottenuto alla media di 248,891 km/h (11 in più di un anno fa!) c’è anche la spinta emotiva della stragrande maggioranza di quei 103 mila che, stretti intorno alle loro Union Jack, hanno urlato il suo nome. «Ricordo quello che diceva Nigel Mansell, qui il calore della gente ti fa guadagnare almeno mezzo secondo», ha sostenuto dopo aver ricambiato l’affetto della sua gente con una prestazione resa ancora più memorabile dai distacchi inflitti ai rivali: mezzo secondo a Raikkonen, 7 decimi a Vettel e Bottas. «Il giro finale è stato fantastico, non mi aspettavo un simile distacco, ma era questo il mio obiettivo», ha aggiunto sornione Lewis, che con la quinta pole nel GP di casa ha raggiunto in cima a questa classifica un altro monumento dell’automobilismo britannico, Jim Clark e ha messo nel mirino il primato assoluto di pole (68) detenuto da Michael Schumacher, che può raggiungere già a Budapest a fine mese.
REPLICA «Spero che il mio giro vi sia piaciuto», erano state le prime parole pronunciate da Lewis appena sceso dalla vettura. E sono sembrate una replica a coloro che lo avevano biasimato per aver disertato mercoledì la parata di Trafalgar Square, nel centro di Londra, preferendo il sole di Miko- nos. Lo show Hamilton l’ha servito qui, tenendo giù il piede a Aintree, Maggotts e Beckets.
GIALLO L’unico brivido Lewis lo ha provato quando i commissari hanno indagato sul suo comportamento all’inizio del Q3, quando non ha dato strada a Grosjean che sopraggiungeva alle sue spalle. Ma dopo aver analizzato video e telemetria l’inglese, che accortosi della presenza del francese della Haas aveva subito accelerato, è stato assolto, decisione che ha fatto infuriare Romain e Steiner. «La pole se l’è proprio meritata», ha ammesso Vettel, dopo aver sbollito la rabbia per essere stato spedito in pista nel momento decisivo in pieno traffico (per una noia al GPS), cosa che gli ha impedito di scaldare adeguatamente le gomme. Un peccato, perché probabilmente Seb non ce l’avrebbe fatta comunque a strappare la pole a Hamilton ma avrebbe mantenuto la prima fila, conquistata al primo tentativo quando aveva contenuto il distacco in meno di due decimi (0”199). Invece è stato scavalcato da Kimi Raikkonen: poco male perché partirà dalla parte pulita dalla pista e probabilmente potrà contare sulla collaborazione del finlandese, fuori dai giochi iridati. L’altro finlandese, Bottas, che a soli 35 punti da Vettel è in piena lotta per il titolo, già penalizzato per la sostituzione del cambio (-5 posti) partirà solo dalla quinta fila, appesantito da una qualifica al di sotto delle attese. «Abbiamo scelto la strategia di affrontare il Q2 con le soft (e ciò gli permetterà di allungare il primo stint di gara; n.d.r.) ma questo l’ho poi pagato in Q3. Peccato perché avevo una macchina molto veloce e speravo di lottare pure io per la pole. Obiettivo minimo il podio». Per realizzare un simile piano Valtteri dovrà però cercare di sbarazzarsi sin dalle prime battute di Vandoorne, Ocon, Perez, Hülkenberg e vedersela con Verstappen, 4° al via con la superstite Red Bull. Ricciardo infatti è stato tradito dal turbo in Q1 e, poiché è stato costretto a sostituire pure il cambio, partirà in ultima fila, accanto ad Alonso che, rischiando le gomme supersoffici con l’asfalto umido ha chiuso il Q1 davanti a tutti, meritandosi la standing ovation del pubblico. «Cosa ho provato? Sono in F.1 da 17 anni e per 14 ho lottato per le prime tre posizioni. Sono abituato…», ha detto lo spagnolo che ha accumulato 30 posti di penalità per aver montato il 6° motore e kers e l’8° turbo e MGU-H.
STRATEGIA Pioggia permettendo (c’è un rischio minimo nelle fasi iniziali) la gara verrà probabilmente decisa dall’usura delle gomme: «Avevamo qualche problema venerdì, speriamo di averlo risolto», ha ammesso Toto Wolff mentre il cambio non dovrebbe più costituire un problema, ora che le due Mercedes hanno rimontato la versione più vecchia e pesante ma pure affidabile.